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Da Lecce a Bari, 433 giorni dopo in casa Parma non è cambiato niente

La Puglia non porta bene al Parma. A Bari è arrivata la sconfitta più pesante della stagione: un 4-0 senza appello che ha ricacciato le buone intenzioni dietro le quali si nascondono gli obiettivi reali del club che restano promozione in Serie A e crescita dei giovani. La quarta sconfitta nelle ultime sette partite, la settima in venti, mette almeno in dubbio la bontà del progetto sportivo di Krause. È stata una resa senza appello, arrivata in maniera inaspettata visto che si è consumata nel giro di un quarto d’ora. Il tempo di alzare gli occhi al tabellone per rendersi conto che Buffon e soci fossero sotto di due gol. Spazzato via l’ottimismo del Parma, il Bari si è difeso senza affanno giocando con l’avversario come fa il gatto con il topo. L’affondo è arrivato poi al tramonto del primo tempo con la tripletta di Cheddira che – come aveva fatto Coda un anno fa a circa 150 chilometri di distanza – ha accartocciato la volontà di una squadra senz’anima. Come quella che 433 giorni fa era stata travolta al Via del Mare dal Lecce andato dritto in Serie A a fine torneo. Il Parma che quest’anno ha cambiato tutto per provare a ripartire è rimasto terribilmente simile a quello visto nel novembre del 2021. Nuovo allenatore, progetto tecnico diverso al cui capo ci sono le stesse figure dell’anno scorso. Nuovi calciatori, diversi quelli scesi in campo sia a Lecce che a Bari: Pecchia sabato ne ha schierati nove tra titolari e subentrati che l’anno scorso erano stati sconfitti in maniera inappellabile. Del lungo elenco fanno parte Buffon, Osorio, Delprato, Sohm, Juric, Benek, Bonny, Inglese e Mihaila. 

C’è chi dice che il destino si stia divertendo a giocare con il Parma in maniera subdola. Gli apparecchia scherzi e non l’aiuta; c’è chi invece parla della realtà che bussa inesorabile alla porta. Sta di fatto che e anche sabato come un anno fa, il ‘giustiziere’ dei crociati è stato un calciatore che in sede di mercato era stato valutato come non funzionale al progetto tecnico. Massimo Coda e Walid Cheddira hanno in comune un passato (in diversa misura, chiaro) nel Parma. Uno ci ha giocato (Coda) e ha rischiato di tornarci seriamente due volte; l’altro (Cheddira) ci è passato solamente ma non ha trovato posto perché lo scacchiere di Pecchia (a onor del vero) non ha mai previsto l’utilizzo di una seconda punta. E intanto il Parma oggi come allora, per adesso non ha la sedia che serve per accomodarsi al tavolo delle grandi. Ma non è un problema, a quanto pare. Dal profilo TikTok del club spunta un video che ha fatto infuriare i tifosi: in una decina di secondi si riassume l’andamento di un girone. In due dentro a un’auto si guardano dopo il 2-2 di agosto alla prima giornata contro il Bari. Sono gli stessi che si confrontano, sulle note di una colonna sonora che veicola tristezza, dopo il 4-0 incassato sabato al San Nicola. Gli sguardi si incrociano, rispetto alla prima scena non ci sono sorrisi e uno dei due ha una barba incolta, segno del tempo che passa e di una situazione appesantita dalla fresca sconfitta. L’ironia sottile del Parma è di sicuro un elemento nuovo, forse l’unico. Per il resto sembra tutto come prima. 

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