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Tutti gli scandali di Credit Suisse

La storia recente di Credit Suisse è ricca di crisi e scandali: ecco quali

La banca d’investimento svizzera Credit Suisse, la più grande del paese dopo Ubs, si trova in acque agitate. Nel 2022 ha riportato i risultati peggiori dai tempi della crisi finanziaria mondiale del 2008, si è ritrovata a dover gestire un deflusso dei clienti da 120 miliardi di dollari e recentemente ha dovuto ammettere di aver identificato delle “debolezze materiali” nei controlli interni sulla rendicontazione finanziaria. Ad aggravare il quadro, il suo principale azionista – la banca saudita Saudi National Bank – si è detto “assolutamente” contrario a procedere con nuove iniezioni di capitali.

Comunque la storia recente di Credit Suisse, fondata nel lontano 1856 e con sede a Zurigo, è ricca di crisi e scandali.

LA CONDANNA PER MANCATO CONTRASTO DEL NARCOTRAFFICO

Nel giugno del 2022 la banca è stata condannata dal Tribunale penale federale della Svizzera al pagamento di una multa di 2,1 milioni di dollari per non aver contrastato il riciclaggio di denaro da parte di un’organizzazione bulgara di trafficanti di cocaina.

Il tribunale disse di aver riscontrato nella banca delle carenze nell’attuazione delle norme antiriciclaggio e nella gestione dei rapporti con i clienti.

LA FRODE ALL’EX-PRIMO MINISTRO DELLA GEORGIA

A marzo 2022 un tribunale delle Bermuda ha stabilito che l’ex-primo ministro della Georgia Bidzina Ivanishvili e la sua famiglia hanno subìto un danno economico di oltre 500 milioni di dollari da una sussidiaria di Credit Suisse dedicata alle assicurazioni sulla vita.

Più nello specifico, la famiglia Ivanishvili sarebbe stata vittima di una frode portata avanti da Pascale Lescaudron, un ex-consulente di Credit Suisse. Nel 2018 Lescaudron è stato condannato da un tribunale svizzero per aver falsificato le firme di alcuni suoi ex-clienti – tra i quali Ivanishvili – per un periodo di otto anni.

L’INCHIESTA GIORNALISTICA SUI “SEGRETI” DI CREDIT SUISSE

A febbraio 2022 un’inchiesta giornalistica internazionale, chiamata Suisse Secrets e partita dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung, ha scoperto migliaia di conti correnti in Credit Suisse riconducibili a persone accusate di riciclaggio di denaro, di narcotraffico o di altre attività illecite

Tra i conti più controversi c’erano quelli di Stefan Soderholm, trafficante di esseri umani nelle Filippine; di Ronald Li, ex-presidente della borsa di Hong Kong incarcerato per corruzione; di Hisham Talaat Moustafa, accusato di aver assoldato un sicario per uccidere l’ex-fidanzata; di Nervis Villalobos, ex-viceministro dell’Energia del Venezuela indagato per riciclaggio. Vi erano poi uomini d’affari legati a regimi autoritari e di persone sospettate di crimini di guerra, e anche un italiano che riciclava denaro per la ‘ndrangheta.

LE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE HORTA-OSORIO

A gennaio del 2022 il presidente di Credit Suisse, Antonio Horta-Osorio, si dimise per aver violato le misure di quarantena contro la pandemia di coronavirus viaggiando in Europa: aveva assunto l’incarico solo otto mesi prima.

IL PRESTITO AL MOZAMBICO PER IL TONNO

Nell’ottobre del 2021 Credit Suisse si dichiarò colpevole di aver frodato gli investitori relativamente a un prestito da 850 milioni di dollari al Mozambico, destinato a finanziare una flotta di imbarcazioni per la pesca del tonno. Di quel prestito, però, circa 200 milioni sono finiti in tangenti a banchieri di Credit Suisse e a funzionari del governo mozambicano. La banca era a conoscenza del divario tra i fondi raccolti e il valore di pescherecci acquistati, ma – stando alle autorità – non lo ha rivelato agli investitori quando il prestito è stato ristrutturato, nel 2016.

IL DEFAULT DI ARCHEGOS

Nel marzo 2021 Credit Suisse ha subìto una perdita di 5,5 miliardi di dollari a causa del fallimento di Archegos Capital Management, una società statunitense di hedge fund alla quale forniva servizi di brokeraggio.

Una relazione indipendente sulla questione criticò la condotta della banca, sostenendo che la perdita era il risultato di un focus eccessivo sulla massimizzazione dei profitti nel breve termine che non aveva tenuto in conto i tanti rischi assunti da Archegos, nonostante i numerosi segnali di allarme.

IL COLLASSO DI GREENSILL

Nel marzo del 2021 il fallimento della società britannica di servizi finanziari Greensill Capital ha causato ai clienti di Credit Suisse una perdita di oltre 3 miliardi di dollari sui loro investimenti.

La banca aveva venduto miliardi di dollari del debito di Greensill agli investitori, assicurando loro che il rischio era basso perché l’esposizione creditizia sottostante era completamente assicurata.

LE DIMISSIONI DI THIAM PER SPIONAGGIO

Nel marzo del 2020 l’allora amministratore delegato Tidjane Thiam venne costretto a dimettersi dopo che un’indagine rivelò che Credit Suisse aveva assunto dei detective privati per spiare Iqbal Kahn, l’ex-capo della divisione di gestione patrimoniale della banca che aveva deciso di passare a UBS.

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