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No, non è vero che il servizio di Fuori dal Coro su AIFA… no, non è vero!

Mentre trapelano le chat tra Speranza e Brusaferro, ieri a Fuori dal coro hanno mandato in onda un servizio esclusivo che riguarda l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco.

L’inchiesta è iniziata con alcune dichiarazioni dell’ex Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Che i vaccinati si prendono il virus e lo trasmettono è una falsità, una bugia” disse in Parlamento nel settembre del 2021.

Due mesi prima l’allora Primo Ministro Mario Draghi diceva: “Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire. Non ti vaccini, contagi, lui o lei muoiono”. 

Secondo quanto scoperto dalla Redazione di Mario Giordano, l’Aifa era a conoscenza dell’inefficacia ma faceva di tutto per nasconderlo.

I documenti interni dell’Aifa a Fuori dal Coro

Sono stati mostrati alcuni documenti interni tra cui una segnalazione della Regione Umbria, datata 19 gennaio 2021, in cui veniva scritto che alcune persone che non avevano sviluppato anticorpi e che quindi potevano contagiarsi.

L’Aifa rispondeva: “Non essendo disponibili criteri di definizione di caso del fallimento, non va indicato «mancanza di efficacia»”.

Poco dopo, nel marzo dello stesso anno, era arrivata anche la segnalazione da parte del Centro Regionale di Farmacovigilanza Liguria. Nell’oggetto si legge: “Casi di mancanza di efficacia”. 

Ad avere dubbi sull’efficacia erano gli stessi funzionari dell’Agenzia. “Io all’università ho studiato che lo scopo è stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi” scriveva una dipendente. “Se non ha prodotto anticorpi che effetto ha avuto? Nullo, ovvero mancanza di efficacia e quindi fallimento”.

Di seguito la risposta che l’Aifa ha dato alla funzionaria: “Se facciamo passare come fallimento l’assenza degli anticorpi, siamo fuori dalle indicazioni EMA. Pensavamo di farle modificare togliendo fallimento”.

L’intervista al dirigente dell’ISS Maurizio Federico

Fuori dal coro ha intervistato il dottor Maurizio Federico, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità. “Hanno lo scopo di stimolare il sistema immunitario a produrre anticorpi” ha detto. “Se non li genera è difficile che funzioni”.

In un altro documento interno dell’Aifa c’era scritto che “si può parlare di fallimento solo se la persona che si reinfetta ha dei sintomi (quindi non valgono gli asintomatici) e se ha fatto il tampone molecolare, escludendo di fatto i tamponi rapidi”.

Infine è stata mostrata la risposta che l’Agenzia ha dato a chi chiedeva informazioni sui processi di vigilanza attiva che servivano a sorvegliare i danneggiati. “Il progetto Vigicovid non deve essere considerato. Se vogliamo sopravvivere dobbiamo imparare a non rispondere”. Foto: MediasetPlay

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