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Cosa vedere in Val d'Orcia, nella terra del Pecorino di Pienza

di Oriana Davini

Ultima Modifica: 06/03/2023

La Val d’Orcia è una delle zone più belle della Toscana, famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e i suoi piccoli borghi medievali. La regione, che si estende su una vasta area tra le province di Siena e Grosseto, è patrimonio dell’umanità dall’UNESCO dal 2004 per la sua bellezza e la sua importanza storica.

Piena di sorprese, paesaggi rilassanti, cantine, antiche spa e, incredibilmente, poco affollamento: la Val D’Orcia è una destinazione imperdibile per chi ama i colori, la quiete e la buona cucina toscana. Meta imperdibile per gli amanti del buon vino, siamo nel territorio del pecorino di Pienza, vera e propria eccellenza gastronomica.

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Il formaggio più famoso della Toscana

Unico nel suo genere, il Pecorino di Pienza deve la sua meritata fama a condizioni introvabili altrove: i terreni argillosi dei pascoli e le erbe spontanee danno un sapore particolare al latte delle pecore, con il quale si prepara questo formaggio. 

Inserito nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali Toscani (PAT), il Pecorino di Pienza può essere di due tipi: rosso semistagionato e stagionato, dalla crosta più scura. 

Era già conosciuto ai tempi di Lorenzo il Magnifico, che si narra ne fosse così goloso da recarsi spesso a Pienza proprio per gustarlo. E allora seguiamo le sue tracce, in un viaggio ricco di fascino e gusto. 

Conosci i pici senesi?

Val d’Orcia: i paesi da visitare

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Pienza in Val d’Orcia

Cosa c’è da vedere in Val d’Orcia? Uno dei luoghi più emblematici è il Monte Amiata, un vulcano spento alto oltre 1700 metri che domina la regione. Qui si possono fare molte attività, tra cui ammirare panorami mozzafiato e fare sport all’aria aperta, tra escursioni e mountain bike.

Ma la Val d’Orcia è famosa anche per i suoi splendidi borghi medievali, tra cui spiccano Pienza e Montalcino.

Pienza, la città ideale

Un perfetto, minuscolo cuore del Rinascimento, un gioiello incastonato nei panorami della campagna toscana: benvenuti a Pienza, città commissionata da Papa Pio II nel 1459 per celebrare il suo luogo natale e oggi Patrimonio Unesco dell’Umanità

Pio II volle trasformare quello che era un semplice avamposto fortificato di campagna in un paese moderno, ispirato ai principi umanistici tipici del Rinascimento. Per farlo, coinvolse l’architetto Bernardo Gambarelli detto il Rossellino, che in quattro anni la rivoluzionò completamente. Se Pio II non fosse morto nel 1464, probabilmente il borgo sarebbe diventato una metropoli. 

Oggi Pienza merita di essere visitata non solo per fare un tuffo nel passato ma anche per apprezzare il tentativo urbanistico di costruire una città ideale. Passeggiare per strade acciottolate e i palazzi storici, camminare in via del Bacio o in via dell’Amore, tra botteghe e rivenditori di pecorino di Pienza, è un piacere per tutti i sensi. 

Imperdibile il centro storico con palazzo Piccolomini e il suo giardino pensile con vista panoramica sulla Val d’Orcia. E ancora la cattedrale di Santa Maria Assunta, rimasta come ai tempi di Papa Pio II, e il Museo Diocesano.

Bagno Vignoni: un villaggio Spa

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Bagno Vignoni è un minuscolo villaggio spa che comprende qualche casa, un paio di hotel e un’edicola. Poi giri l’angolo e dove dovrebbe trovarsi la piazza principale…c’è acqua! Acqua bollente in un bacino antico della misura di una piccola piazza, circondata da stradine sui tre lati e coperto da una loggia sul quarto. Lunga 49 metri e ampia 29, questa piazza di epoca rinascimentale è stata costruita esattamente sopra la fonte originale di acqua termale, in cui si bagnavano gli Antichi Romani.

Sia gli Etruschi che i Romani amavano le sorgenti di acqua termale, non solo per motivi igienici ma anche per le loro proprietà benefiche. Non si può fare il bagno direttamente nella piscina ubicata nella piazza centrale, ma si possono seguire le sorgenti termali nel loro scorrere verso la zona degli antichi mulini fino al Parco dei Mulini, dove si può fare un tuffo in quest’acqua miracolosa.

Cappella della Madonna di Vitaleta

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La Cappella della Madonna di Vitaleta in Val d’Orcia

Tra gli scorci più fotografati della Val d’Orcia c’è la Cappella della Madonna di Vitaleta, piccolo gioiello sotto tutela Unesco nei pressi di San Quirico d’Orcia. La chiesa è particolarmente suggestiva perché si trova tra campi e filari di cipressi, probabilmente il paesaggio più iconico della Toscana. 

Edificata sui resti di un antico tabernacolo, per molti anni è stata luogo di adorazione di una statua della Vergine della Consolazione. Secondo la leggenda, fu la stessa Madonna ad apparire a una pastorella per indicarle la bottega di Firenze all’interno della quale i fedeli avrebbero trovato un suo simulacro da collocare nella chiesa di Vitaleta. 

Oggi la cappella, aperta al pubblico, è proprietà privata di Pasquale Forte, imprenditore che a metà degli anni’90 ha dato vita a Podere Forte, azienda biologica e biodinamica focalizzata sul recupero della tradizione contadina e vitivinicola valdorciana. 

Montepulciano: buona terra e buon vino

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La vista dalle mura di Montepulciano

Grazioso e aristocratico paesino di collina, a sud della città di Siena, Montepulciano è una cittadina medievale molto bella, con eleganti palazzi, antiche chiese e splendide piazzette.

In Piazza Grande si svolgono i principali eventi della città come il Bravìo delle Botti, una sfida tra le otto contrade di Montepulciano del centro storico, che si contendono un panno dipinto facendo rotolare botti del peso di circa 80 kg l’una.

Il borgo è molto conosciuto soprattutto per il Vino Nobile Montepulciano DOCG (da non confondere con il Montepulciano d’Abruzzo), rosso bevuto dagli estimatori da più di 200 anni e ottenuto da un’antica selezione del vitigno Sangiovese detto Prugnolo Gentile.

Ci sono altri bellissimi borghi sulle colline intorno a Montepulciano, come Montefollonico, una città fortezza con una chiesetta affrescata, Monticchiello con la sua chiesa del 13esimo secolo e l’altare di Pietro Lorenzetti.

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L’Autore

Giornalista specializzata in turismo e itinerari enogastronomici

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