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Tumore al pancreas, caratteristiche e sintomi della neoplasia che ha colpito Gianluca Vialli

Cinque anni fa Gianluca Vialli, ex calciatore e capo delegazione della Nazionale, rivelava pubblicamente di avere un tumore al pancreas. Da quel momento la vita dell’ex capitano della Juventus era stata contrassegnata da alti e bassi nella gestione della malattia, ma nonostante il costante riserbo sulla sua vita personale e sulle condizioni di salute, il suo impegno sul fronte calcistico non è mai venuto meno. 

Negli ultimi mesi qualcosa però era cambiato, il tumore con cui conviveva lo aveva messo nuovamente a dura prova, al punto da costringerlo a una battuta d’arresto. Il 58enne capo delegazione degli Azzurri, aveva infatti annunciato alla Federcalcio la sua assenza in occasione delle prossime gare della Nazionale in programma nel 2023 anche per le qualificazioni all’Europeo 2024: avrebbe dovuto utilizzare tutte le energie psico-fisiche per affrontare una fase molto critica della malattia che questa volta, nonostante tutte le possibili cure, si è purtroppo rivelata fatale.

Tumore del pancreas, una patologia ancora poco conosciuta

Come spiega la Fondazione Nadia Valsecchi (organizzazione non-profit che sostiene ricerca e pazienti affetti da tumore al pancreas), il Pancreas è una ghiandola dell’apparato digerente situata nell’addome, posteriormente agli altri organi. Può raggiungere circa 15 cm di dimensione e può pesare fino a 100 grammi. Ha due funzioni fondamentali per il nostro corpo: la produzione di ormoni, come l’insulina e il glucagone, che regolano il livello di zuccheri nel sangue, e la produzione di enzimi per la digestione degli alimenti.

Ogni anno, in Italia, il tumore del pancreas uccide quasi 13mila persone. Rappresenta attualmente la terza causa di morte oncologica e si avvia a diventare la seconda, sia per un ritardo nelle diagnosi, sia perché la ricerca nella cura di questa particolare patologia va a rilento a causa della mancanza di fondi (basti pensare che meno del 2% di tutti i finanziamenti per la ricerca sul cancro in Europa sono destinati a questa tipologia di tumore).

Soprattutto per questa neoplasia, quindi, la tempestività con cui viene diagnosticata è determinante. Intercettare il tumore al pancreas nella sua fase iniziale è fondamentale perché una diagnosi precoce può salvare la vita. 

I campanelli d’allarme

Conoscere i campanelli d’allarme e i fattori di rischio è fondamentale per avere cure tempestive e poter intervenire chirurgicamente. La cosa importante è imparare ad ascoltare il proprio corpo per riconoscere sintomi da non sottovalutare. Come nel caso di:

  • un mal di schiena o un dolore profondo nella parte superiore dell’addome che rappresentano più di un fastidio. 
  • una perdita di peso e di appetito improvvisi 
  • una colorazione gialla della pelle e degli occhi 
  • un prurito insolito
  • un cambiamento nella digestione e nelle abitudini intestinali

Tra i fattori di rischio, occorre considerare invece:

  • la storia familiare, soprattutto nel caso in cui una persona abbia due o più parenti di primo grado (madre, padre, fratello o figlio) che hanno avuto un tumore al pancreas o un parente di primo grado che ha sviluppato la malattia prima dei 50 anni
  • fumo
  • abuso di alcol
  • obesità
  • pancreatite 
  • diabete
    In linea generale, adottare un’alimentazione sana e praticare attività fisica aiuta a prevenire non solo il cancro al pancreas ma anche tante altre patologie. 

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