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Spazio, i primi passi del governo Meloni. Il caso Asi

Asi Agenzia Spaziale Italiana

Il nuovo Comint (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale) presentato dal ministro Adolfo Urso. Fatti, approfondimenti e scenari (su Asi, l’agenzia spaziale italiana)

Come da attesa, si è insediato a Palazzo Chigi il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (COMINT) sotto la presidenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

È la prima riunione del governo Meloni, la XIX da quando è stato istituito il comitato per la legge n.7 del 2018 denominata “Misure per il coordinamento della politica spaziale e aerospaziale e disposizioni concernenti l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia spaziale italiana”. E in un momento in cui non appare del tutto chiaro l’intero quadro dell’indirizzo spaziale nazionale -tra un’alta direzione con la responsabilità di coordinamento delle politiche relative ai programmi spaziali e aerospaziali insediata dalla passata amministrazione al Palazzo del Governo, un sempre maggiore assottigliamento dei poteri dell’Agenzia Spaziale Italiana -non si comprende ancora se voluto o subìto- e una forte esposizione di contribuzione all’Agenzia Spaziale Europea, sembrava proprio necessario vedere un po’ di immagine più composta negli ambienti del nuovo esecutivo.

COSA FA IL COMINT

Il COMINT, lo ricordiamo, ha la funzione di elaborare politiche comuni e condivise dalle varie amministrazioni dando poi le indicazioni operative al suo organo esecutivo e l’ufficio del Consigliere militare.

I NOMI NUOVI IN ASI

Primo impegno tra tutti, come ci si aspettava, è stato l’integrazione del consiglio di amministrazione dell’Agenzia. E infatti nell’organo collegiale di Asi entrano la giurista Elda Turco Bulgherini, ordinaria di diritto di navigazione dell’Università di Roma Tor Vergata e l’ex senatore nella XIII legislatura di Alleanza Nazionale, Giuseppe Basini, astrofisico e fisico nucleare con esperienza di oltre trent’anni in organismi di ricerca italiani e internazionali

LA NOTA DI URSO

Nella nota rilasciata dall’ex Mise si segnala che il ministro Urso abbia riferito ai presenti gli esiti della conferenza Ministeriale svoltasi a Parigi nel novembre scorso, quando lui stesso appena a inizio dei lavori ha ricevuto la delega per lo spazio. Risultati definiti “un successo per i programmi scientifici e i ritorni industriali per il nostro Paese”.

PRESENTE E FUTURO DI SACCOCCIA

Non una parola, a quanto si apprende, sul cambio alla testa di Asi, per quanto da tempo si sussurri in alcuni corridoi che presto il presidente Giorgio Saccoccia lascerà il suo incarico per tornare in ESA, da cui è stato distaccato il 6 maggio 2019 su scelta del Ministro per l’Istruzione l’Università e la Ricerca Marco Bussetti partendo da un gruppo di cinque candidati proposti dalla Commissione di esperti. Non si nasconde una certa tensione, negli spazi di governo, dove poi stanno emergendo alcune indicazioni e che sottolineano uno scarso coordinamento tra i vari poteri designati con scelte autonome e non concordate.

PREOCCUPA LA MONOCRAZIA

La principale preoccupazione che trapela nella monocrazia ormai sempre più consolidata è di una opzione che possa andare oltre il colore politico di appartenenza dei candidati. E questo, nell’indipendenza dalle loro qualità e competenze.

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