Rovigo, 24 gennaio 2024 – Nella mattinata odierna, come annunciato nei giorni scorsi, il ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha incontrato la preside dell’istituto di istruzione superiore ‘Viola-Marchesini’ di Rovigo, Isabella Sgarbi, che ha invitato a Roma per approfondire lo stato dei fatti dopo l’episodio in cui alcuni studenti hanno sparato a un’insegnante con una pistola di pallini di gomma, colpendola al volto, e ne hanno poi pubblicato il video sui social. La preside ha consegnato tutta la documentazione relativa al caso e ha chiarito l’evoluzione della vicenda, in un clima molto costruttivo in cui il Ministro ha voluto rafforzare il dialogo fra Ministero e scuola per identificare insieme le criticità e studiare le possibili soluzioni, anche considerando il moltiplicarsi, in varie scuole italiane, degli episodi di violenza da parte di studenti nei confronti degli insegnanti. Il Ministro Valditara ha sottolineato, trovando il pieno consenso della preside Sgarbi, la necessità di affrontare questo problema attraverso l’unica strada efficace: ripristinare il patto educativo fra genitori e insegnanti per il bene dei ragazzi. “L’istituto Viola-Marchesini è una realtà formativa importante del territorio, e l’insegnante colpita dai suoi studenti ha 30 anni di esperienza e un curriculum di assoluta eccellenza”, ha spiegato la preside Sgarbi, “questi fatti sono inaccettabili ma rappresentano anche un segnale: è urgente mantenere sempre attivo il dialogo fra gli studenti e le famiglie”. Il ministro Valditara ha ribadito che “il messaggio educativo si diffonde prima di tutto all’interno della famiglia, che la scuola non può sostituire ma può affiancare e coadiuvare con efficacia: è questo il senso profondo dell’alleanza tra le istituzioni scolastiche, i genitori e gli studenti. È necessario che fra i nuclei familiari e il corpo insegnante il dialogo sia improntato sulla fiducia reciproca, perché è decisivo, per il buon esito del processo educativo, sostenere l’autorevolezza dei docenti a scuola”. Di fronte al moltiplicarsi di gravi fenomeni di aggressione fisica o verbale e di cyberbullismo nei confronti di insegnanti, il ministero intende studiare una serie di azioni per sollecitare la corresponsabilità educativa delle famiglie, in un patto attivo e costante con la scuola, e rendere al tempo stesso sempre più effettivo il rispetto dovuto agli insegnanti e a tutto il personale scolastico.
La cronaca dei fatti
Il tutto è successo l’11 ottobre 2022 all’Istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo. Qui alcuni studenti hanno sparato due colpi con una pistola ad aria compressa verso Maria Luisa Finatti, docente di scienze e biologia, la quale è rimasta ferita lievemente alla testa, mentre un altro giovane alunno riprendeva tutto con il cellullare. In questi giorni, a distanza di tre mesi, la docente assistita dai legali Tosca Sambinello e Nicola Rubiero, ha formalizzato un esposto al Tribunale dei minori per lesioni, oltraggio, diffamazione e atti persecutori. A seguire ha parlato l’avvocato Nicola Bergamini, legale di un alunno 14enne tra i responsabili di quanto accaduto in classe l’11 ottobre, sostenendo come: “Il mio assistito dopo i fatti si è subito autodenunciato, chiedendo di uscire dall’aula per presentarsi spontaneamente dalla preside per assumersi le proprie responsabilità. Il ragazzo ha espresso poco dopo le scuse a livello personale alla docente, anche da parte dei genitori, sia verbalmente che scritta, questo a più riprese. La famiglia ha sempre mantenuto i contatti con la docente in questi mesi ed è tutto documentato”.
La vicenda ha avuto una forte rilevanza mediatica anche perché l’insegnante ha rilasciato un’intervista alla trasmissione tv ‘Le iene’.