Il Futuro delle Banche – Vigilanza e Regolazione nell’Unione Bancaria Europea è la nuova opera di Stefano Lucchini e Andrea Zoppini, rispettivamente group chief institutional affairs and external communication di Intesa Sanpaolo e professore di Diritto Civile presso l’Università Rome Tre. Il volume, edito da Baldini & Castoldi, rappresenta una scorrevole e lucidissima esamina di quello che è stato e sarà il mondo degli istituti creditizi, soggetto alle inesorabili mutazioni che i grandi eventi dell’ultimo decennio hanno portato nell’economia mondiale.

I due autori identificano come snodi cruciali la globalizzazione dei mercati e l’innovazione tecnologica, intrecciati con l’avvento dell’unione bancaria, l’introduzione della moneta unica, fino ad arrivare alle due sconvolgenti crisi del 2008 e quella pandemica. Il connubio di tutti questi eventi, e dei loro conseguenti fattori, ha portato necessariamente a sviluppare un nuovo progetto di Unione Bancaria, dove l’obiettivo primario sarà quello di creare “un mercato bancario europeo unico”, con una più ampia raccolta del risparmio e “livelli di capitalizzazione più solidi”.

Con questo obiettivo politico ed economico, Lucchini e Zoppini partono dalle origini, dal momento in cui la regolazione delle banche avveniva sulla base del modello anglosassone, in cui regolatore e regolato concordavano la strategia da applicare, sia sotto il profilo decisionale che comunicativo. La grande questione dell’opera è quindi la seguente: è possibile applicare il modello anglosassone sopracitato anche a livello europeo? O meglio, replicarlo alla Banca Centrale Europea?

A tal riguardo, l’obiettivo del potere politico è stato quello di “riconoscere alla banca il ruolo del complesso trade-off tra l’esigenza di agevolare il rapido afflusso di risorse verso l’economia reale e quella di garantire un’allocazione che fosse, per quanto possibile, rispondente a fabbisogni effettivi e meritevoli, ovvero a premiare iniziative economiche dotate di solide prospettive di crescita. Questo doppio ruolo del settore bancario ha accompagnato il crescente richiamo alla responsabilità sociale della banca nel favorire il superamento della crisi economica”. Una funzione che, nei fatti, accompagna quella sociale tipica dello Stato-nazione, che in un mondo globalizzato non sarà l’unico attore ad “assumere un rinnovato ruolo di guida dei processi di innovazione e sviluppo economico, ma anche della banca, nel farsi partecipe di questo movimento, accompagnando le aziende lungo l’intera filiera di valore verso la transizione ecologica”.

A questa duplice funzione – a tratti concorrenziale – il legislatore comunitario ha deciso di offrire una prima risposta nel 2014, con l’introduzione del meccanismo di vigilanza unico, dove si garantisce alla Banca Centrale Europea un ruolo di primo piano nella vigilanza sulle attività delle banche nell’Ue. Insomma, il nuovo mondo bancario sarà caratterizzato da una maggiore “europeizzazione”, anche nelle procedure e nelle norme di controllo, svuotando ulteriormente quelle che sono le prerogative degli istituti creditizi nazionali.

Da qui, nasce il secondo grande dilemma del libro: come reagirà e che ruolo giocherà la nuova vigilanza Ue, fondata su un raccordo di funzioni tra Bce e le autorità di vigilanza statali? La nuova fatica di Lucchini e Zoppini ha proprio l’obiettivo di far comprendere il funzionamento delle banche nell’area dell’eurozona, sviscerando con competenza e professionalità le questioni più difficili e meno intuitive per i non addetti ai lavori. Una lettura indispensabile.

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