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Osimo, la città che cade a pezzi: crolla anche lo storico Palazzo Leopardi

Il comune di Osimo, in provincia di Ancona, nelle Marche, interessato dall’ennesimo crollo che ha coinvolto un edificio storico. Oggi è toccato al Palazzo Leopardi, ma la lista dei cedimenti è lunga

Crolla sotto la scure del tempo e dell’indifferenza la storia italiana. E’ una ferita nel cuore delle Marche quella che si è appena aperta ad Osimo, popoloso comune in provincia di Ancona. Come è appena stato comunicato dai Vigili del Fuoco, nelle scorse ore è avvenuto il crollo parziale della copertura di Palazzo Leopardi, un edificio storico di Osimo. Interessata dal cedimento anche l’abitazione sottostante, che è stata inibita all’uso.
Per fortuna nessuno è rimasto ferito né coinvolto dalla vicenda. Nel corso della mattinata odierna i pompieri del distaccamento locale
hanno lavorato per mettere in sicurezza l’area interessata dal crollo.

Siamo in pieno centro storico, e il cedimento si è verificato poco dopo mezzogiorno.
Effettuati tutti i rilievi di prassi per risalire alle cause del crollo, ma quasi sicuramente a provocare il tutto sarebbe stata, semplicemente, l’usura. Una trave ormai decrepita come l’intero, storico palazzo, mai sottoposto, almeno in tempi recenti, a interventi di restauro, ed abbandonato a se stesso. Il risultato è quanto accaduto oggi: macerie ammassate, e tanto lavoro in più per i caschi rossi. Inutili gli appelli dei cittadini che nel tempo auspicavano che l’amministrazione locale e la Regione si interessassero al recupero del Palazzo Leopardi. Che, infine, oggi, si è rassegnato al degrado.

Osimo, la città che cade a pezzi: prima del Palazzo Leopardi

Solo l’ultimo, questo, di una serie di crolli e cedimenti che nei mesi scorsi si sono consumati ad Osimo, da molti (purtroppo, a buon ragione) appellata la ‘città che cade a pezzi’.
Recentemente calcinacci sono caduti giù dall’ex Corridoni in via Pompeiana, transennato e lasciato così. Stessa sorte è toccata all’ex Ragioneria: parte del tetto è caduta dopo anni di incuria.

All’indifferenza della politica locale si è aggiunta, poi, la furia della natura: la spinta finale al degrado di questi luoghi è arrivata dagli sciami sismici delle ultime settimane. Terremoti che hanno provocato piccoli danni anche al Santuario di Campocavallo e al Duomo di Osimo. Si attende la ristrutturazione della vecchia chiesa della Misericordia, per il momento chiusa al pubblico ma per la quale dovrebbero arrivare dei fondi previsti dall’Ufficio ricostruzione costituito dopo il terremoto del centro Italia del 2016.

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