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Omicidio Alessadra: l

“Uccide ex a sprangate”, “Come stordire una persona con una mazza”, “Pena omicidio volontario”.
    Sono alcune delle centinaia di ricerche, fatte da inizio giugno 2022 fino poco prima del delitto e trovate nella cronologia web di Giovanni Padovani, arrestato a Bologna per l’omicidio della ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, commesso il 23 agosto sotto casa della donna. Le ricerche fatte dall’indagato sono elencate nella consulenza tecnica informatica depositata da Angelo Musella, nominato dalla Procura di Bologna nell’ambito del fascicolo per omicidio aggravato. Padovani attese l’ex sotto casa effettivamente la percosse a morte con un martello e con una panchina.
    Nelle oltre 300 pagine di elaborato sono segnalate tutte le ricerche digitate da Padovani, molte delle quali di interesse investigativo: “stalking e violenza sulle donne quanti anni di reclusione”, “pagare delle persone per picchiare”, “che condanna c’è per rapimento”, “dove colpire una persona in testa per farla svenire”, “posto migliore per nascondersi con una persona morta”, “dove è più difficile rintracciare un cadavere”, “con un colpo alla testa forte con una spranga riesce poi a urlare”, “accoltellamento pena” e altre sul genere. Padovani cercava anche informazioni sul carcere: “Si può usare il cellulare in carcere”, “quante volte si può andare a trovare un detenuto” e “stati dove non valgono le leggi italiane”. E due giorni prima del delitto: “per andare in Albania serve il passaporto” o “stati dove non conta la pena di morte”.

“Abbiamo avuto modo di analizzare, anche se per sommi capi, la corposa consulenza informatica depositata dal dottor Musella:: se da un lato non ci stupisce affatto la meticolosità con cui Padovani ha studiato, architettato e pianificato, valutando, pure, diverse opzioni per uccidere Alessandra Matteuzzi (l’indagato ha, addirittura, cercato quanto costasse assoldare un sicario…), dall’altro, umanamente, restiamo attoniti nel leggere, a più riprese, come un essere umano pianifichi la morte di un suo simile”, dicono gli avvocati Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini, difensori dei familiari di Alessandra. “Padovani – sottolineano i legali – ha iniziato ad ‘accarezzare’ l’idea di uccidere Alessandra sin dai primi giorni dello scorso mese di giugno e dopo aver ‘scelto’ la modalità omicidiaria ha, semplicemente, atteso l’occasione giusta e lo ha fatto”.
   

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