Il GP d’India è in programma a settembre ma i lavori per adeguare il circuito alla sicurezza del motomondiale sarebbero in ritardo
15 marzo 2023
Quest’anno i gran premi dovrebbero essere 21. Il ‘dovrebbero’ è d’obbligo stanti gli ultimi anni e quanto accaduto in Finlandia (gp rinviato più volte e poi cancellato).
Il ‘dovrebbero’ è d’obbligo anche perché, secondo quanto riporta The Times of India i lavori al Buddh International Circuit sarebbero in ritardo (l’altra nuova pista in calendario è quella del Kazakistan). Il GP d’India è in programma il 22-23-24 settembre.
Alla tappa indiana del motomondiale mancano quindi 7 mesi, e i lavori per mettere a norma la pista per il motomondiale sarebbero indietro. Lavori che avrebbero un costo superiore ai 3 milioni di euro.
Insomma, non proprio una situazione facile.
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Pushkar Nath Srivastava, il Ceo di Fairstreet Sports, che organizzerà l’evento insieme a Dorna ha spiegato al quotidiano indiano di aver scritto a YEIDA dopo che la FIM aveva visitato il circuito alcuni mesi fa e aveva suggerito alcune modifiche.
“Abbiamo cercato di capire il modo per portare a termine il lavoro in tempo ed è per questo che abbiamo inviato la lettera”, ha detto Srivastava.
A quanto si è appreso ci sono delle vie di fuga che devono essere allungate perché al momento, sono progettate per la sicurezza delle auto e non delle moto.
Srivastava ha detto di fare affidamento sull’assicurazione datagli dal primo ministro indiano Yogi Adityanath: “Quando il Ceo di Dorna, Carmelo Ezpeleta, è venuto in India nel settembre 2022, era scettico sull’idea di tenere il campionato nel 2023. Poi ha incontrato il primo ministro che desiderava conoscere la MotoGP. Durante l’UP Global Investors Summit, il primo ministro, insieme ai ministri dell’Unione Nitin Gadkari e Anurag Thakur ci ha elogiato per la MotoGP”.
Sulla pista indiana si sono corsi tre GP di F1 tra il 2011 e il 2013, tutti vinti da Sebastian Vettel su Redbull. La pista è lunga 5,1 chilometri e ha 16 curve.