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La scalata delle montagne

C’è un dato su cui tutti dovremmo riflettere. Dal 2019 al 2022 le attività commerciali fra Bologna e provincia sono diminuite di 845 unità. In soli tre anni, quasi 900 negozi in meno nel nostro tessuto economico, secondo i dati della Camera di Commercio. I numerii delle altre città dell’Emilia Romagna non sono tanto diversi. Le cause sono tante e ormai note: prima la pandemia con i suoi terribili lockdown, poi l’invasione russa dell’Ucraina e la conseguente crisi energetica, con l’impennata delle bollette e dei prezzi delle materie prime. Un cocktail micidiale che ha costretto tanti, troppi commercianti ad alzare bandiera bianca. Una crisi che ha colpito in primis chi i prodotti li deve comprare, le famiglie, e poi si è riversata sui negozi.

Ma in questo quadro a tinte così fosche c’è anche qualche sprazzo di luce. Sono le storie dei coraggiosi che, proprio nel momento di maggiore difficoltà del mercato, hanno scelto di investire e aprire una attività. Il Carlino ha scelto di raccontarne alcune, come esempio di chi non si abbatte di fronte alle montagne ma decide di scalarle. Sono tante le persone che hanno deciso di sfidare la crisi.

E questa nota di speranza fa guardare in modo diverso anche quei dati così cupi di cui parlavamo prima.

Ma attenzione. Il fatto che alcuni scelgano di rischiare e investire non deve far pensare allo Stato e ai Comuni che tutto va bene così com’è. Anzi. Proprio queste persone vanno sostenute e aiutate, con sgravi e incentivi che consentano loro di affrontare la difficile congiuntura. Così come vanno sostenute e aiutate le famiglie. Solo un robusto programma che dia spinta all’economia può rendere gli sforzi dei singoli utili all’interesse di tutti.

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