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La larva è servita e l’azienda francese Ynsect gongola

Dopo la locusta migratoria, la larva gialla della farina e la farina di grillo, dal 26 gennaio potrà fare il suo debutto nei piatti anche la larva del verme della farina minore, che verrà commercializzata dalla società francese Ynsect. Tutti i dettagli

Il quarto insetto da tavola è servito. Dal 26 gennaio infatti la larva del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) congelata, in pasta, essiccata e in polvere potrà essere commercializzate nei Paesi Ue come nuovo alimento.

L’approvazione da parte della Commissione europea segue quelle per la locusta migratoria, la larva gialla della farina e la farina di grillo.

La società autorizzata a immettere nel mercato europeo la larva del verme della farina minore è la francese Ynsect.

L’ITER BUROCRATICO PER L’AUTORIZZAZIONE

In seguito alla domanda del 7 gennaio 2018 da parte della società Ynsect NL B.V. alla Commissione europea di valutare l’autorizzazione all’immissione sul mercato Ue delle larve di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelate, in pasta, essiccate e in polvere quale nuovo alimento, il 26 aprile 2022 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha dato il suo via libera e lo scorso 5 gennaio è arrivato il Regolamento di esecuzione 2023/58 della Commissione Ue.

COME SONO FATTE LE LARVE

I vermi, afferma Ynsect, sono composti per il 72% da proteine di alta qualità e contengono nutrienti essenziali per la salute umana, animale e vegetale, come gli acidi grassi polinsaturi omega-6 e le vitamine. Trasformati in farina, possono essere utilizzati come ingredienti ricchi di proteine per l’alimentazione umana in varie forme.

La Commissione Ue ha fatto sapere che l’intero verme della farina minore è destinato al consumo umano e nessuna delle sue parti viene rimossa. Prima dell’uccisione mediante trattamento termico è necessario un periodo minimo di 24 ore di digiuno per consentire lo svuotamento intestinale delle larve.

IN QUALI ALIMENTI POTRANNO ESSERE PRESENTI

Le larve, in determinate quantità indicate dal Regolamento, potranno essere presenti in molti alimenti: barrette ai cereali, pane e panini, cereali trasformati e da prima colazione, porridge, premiscele (secche) per prodotti da forno, prodotti a base di pasta secca, prodotti a base di pasta farcita, siero di latte in polvere, minestre, piatti a base di cereali o di pasta, piatti a base di pizza, noodles, snack diversi dalle patatine, patatine fritte/patatine, cracker e grissini, burro di arachidi, panini salati pronti al consumo, preparati a base di carne, prodotti sostitutivi della carne, prodotti sostitutivi del latte e dei prodotti lattiero-caseari, prodotti a base di cioccolato, integratori alimentari quali definiti nella direttiva 2002/46/CE destinati alla popolazione adulta.

COSA FA YNSECT

Ynsect, fondata da un gruppo di scienziati e ambientalisti a Parigi nel 2011, attualmente è l’unica società autorizzata per un periodo di cinque anni a immettere sul mercato Ue le larve del verme della farina minore, salvo il caso in cui un richiedente successivo ottenga un’autorizzazione per lo stesso alimento.

Ha diverse sedi in Francia e si definisce “leader mondiale nella produzione di proteine e fertilizzanti naturali a base di insetti”. Trasforma gli insetti in ingredienti di alto valore per animali domestici, pesci, piante ed esseri umani.

Ynsect gestisce due siti produttivi, uno a Dole, in Francia (entrato in funzione nel 2016), uno nei Paesi Bassi (2017), e un terzo, la più grande fattoria verticale del mondo, ad Amiens in Francia, è attualmente in costruzione.

L’azienda, si legge sul loro sito, impiega 250 persone e ha raccolto circa 425 milioni di dollari da importanti fondi di investimento globali, banche ed enti pubblici ed esporta i suoi prodotti in tutto il mondo.

LE PREVISIONI DI YNSECT SUL MERCATO DELLE LARVE

Ynsect afferma che entro il 2050, dovremo aumentare la produzione alimentare globale di oltre il 70% per far fronte alle esigenze di tutta la popolazione. E questo con solo il 5% di terreno agricolo in più.

Considerando che oggi gli animali da allevamento consumano il 20% delle proteine mondiali, in diretta competizione con il consumo umano, mentre le risorse ittiche, idriche e del suolo si riducono, anche la FAO ha dichiarato che gli insetti potrebbe essere una delle soluzioni.

Per questo, l’azienda sostiene che a differenza dei tradizionali mangimi per animali, la produzione di insetti ha molti vantaggi: richiede una quantità di terreno agricolo 100 volte inferiore per circa 900 grammi di proteine rispetto a 900 grammi di proteine animali, consuma il 25% in meno di acqua e non usa antibiotici.

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