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Il Sassuolo non sfigura, ma il Napoli è super

Modena, 18 febbraio 2023 – “Come può lo scoglio arginare il mare?”. Se lo chiedeva, ormai mezzo secolo fa, un certo Lucio Battisti, mentre il tecnico del Sassuolo, Alessio Dionisi, ha smesso di chiederselo, probabilmente perché la riposta è nota, poco prima dell’intervallo di Sassuolo-Napoli. Buona, a tratti buonissima, la prima frazione dei neroverdi, sotto comunque di 2-0 contro un Napoli che del Sassuolo, pur patendo qualcosa, ha ampiamente disposto confermandosi in stato di grazia e facendosi beffe della scaramanzia che occhieggiava dietro questo venerdi 17.

Sono ben altri, e sono pazzeschi (20 vittorie e una sconfitta, per dire, 62 punti) i numeri della capolista, cui il Sassuolo ha opposto buona verve salvo poi inabissarsi non appena gli uomini di Spalletti hanno messo il turbo facendo valere gap tecnico e fisico ineludibile, e apparso ben evidente con il passare dei minuti. Il Napoli, quasi volesse liquidare la pratica con meno fatica possibile (la settimana prossima c’è la Champion’s, poi ci sono gli inseguitori da scoraggiare) ha infatti invaso da subito la metà campo neroverde, dentro la quale il Sassuolo si è raccolto per fare quello che Dionisi gli aveva chiesto alla vigilia.

Ovvero adattarsi all’avversario e provare a mantenere comunque la propria identità: missione compiuta, a conti fatti perché i neroverdi reggono l’urto e, se è vero che la gara la perdono, hanno il merito di tenerla comunque a lungo viva a dispetto di un pizzico di sfortuna che li penalizza nei momenti-chiave del match.

Prendi il minuto 14, ad esempio: Kvaratskhelia ha appena portato in vantaggio i partenopei che la replica del Sassuolo è di quelle che incenerirebbe Meret, con Laurientè che spacca la retroguardia partenopea e conclude tanto ‘pulito’, però, da prendere il palo. Oppure il 40’: sono passati 3’ da quando Osimhen ha battuto Consigli per la seconda volta, Frattesi imbuca, Laurientè questa volta segna ma il VAR annulla per fuorigioco.

Poi la differenza, e ci mancherebbe, mica la fa la dea bendata, intendiamoci, ma per battere questo Napoli, ad un Sassuolo comunque in palla sarebbe servita anche quella. E invece ne ha un po’, la squadra di Dionisi, giusto quando Osimhen svelle il palo: era il 26’, il vantaggio del Napoli ancora minimo ma la voce del padrone, la corazzata di Spalletti, l’aveva già fatta sentire. Fisica in difesa, quadrata in mediana e micidiale in attacco, dove Kvaratskhelia e Osimhen sono stati a lungo imprendibili, mettendo la partita della capolista in discesa già dopo i primi 45’ e consegnando i secondi all’accademia.

Perché il Sassuolo, che si era fatto vivo anche con Defrel (palla a lato), dopo l’intervallo ha trovato spazio solo in ripartenza, mentre il Napoli non ha smesso di graffiare. Consigli che nega la doppietta ad Osimhen al 52’ rende evidente, del resto, che tipo di piega ha preso il match: la porta in cui infilare una rimonta neroverde si fa sempre più stretta con il passare dei minuti, anche perché i cambi assestano la gara. La ‘macchina’ partenopea, infatti, abbassa i ritmi ma non cede un metro, e segnerebbe anche con Simeone nel recupero, ma il VAR annulla, mandando l’ennesimo segnale ad un campionato fin qua dominato.

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