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Il governo modifica il decreto carburanti. Giorgetti: “Giù le accise se il prezzo sale”

Nel provvedimento sulla benzina entra l’accisa mobile: in caso di aumenti del prezzo, con l’Iva si finanzierà una riduzione della componente fiscale

Il Consiglio dei ministri ha modificato il decreto carburanti approvato martedì introducendo una norma che consente di ridurre le accise se il prezzo industriale dei carburanti aumenta. La misura sarà finanziata con l’Iva aggiuntiva incassata in caso di incremento di prezzo. Il meccanismo è quello dell’accisa mobile. “In presenza di un aumento eventuale del prezzo del greggio e quindi del relativo incremento dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato possa essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa”, si legge nel comunicato pubblicato al termine della riunione del governo. 

La modifica l’aveva in parte anticipata Giancarlo Giorgetti nel question time di pomeriggio in Senato. Rispondendo alle domande, il ministro ha affermato che “il governo si riserva di adottare le misure di riduzione delle accise in funzione di una norma che, come avrete modo di vedere nel decreto legge approvato il 10 gennaio 2023, consentirà un’azione in questo senso”. Se i prezzi del carburante dovessero quindi aumentare, l’esecutivo è pronto a tagliare le imposte: interverrà – ha detto sempre Giorgetti – “in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti”. Come riferimento, il ministro ha citato i numeri del governo Draghi, dove il “prezzo aveva superato i 2 euro al litro (toccando i 2,18 euro per la benzina)”.

Giorgetti ha dunque specificato che l’obiettivo è “verificare che l’andamento sia coerente con quello dell’offerta (…) o se sia invece determinato da comportamenti speculativi e di scarsa trasparenza degli operatori”. Ritornando così su uno dei cavalli di battaglia del governo, quello della speculazione, che nei giorni scorsi è stato spesso evocato da diversi componenti del governo e poi smentito dai dati sui prezzi dei carburanti diffusi dal ministero dell’Ambiente. 

Il ministro ha infine difeso le misure prese dal governo in Cdm, valutandole in linea “con le buone pratiche rinvenibili nei paesi europei”.

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