Gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito, ossia la somma massima che il governo può prendere in prestito per finanziare le sue spese. Il dipartimento del Tesoro è intervenuto d’urgenza, ma spetta al Congresso risolvere il problema. Tutti i dettagli
L’America ha toccato il tetto del debito: ora rischia il default e il crollo economico.
Giovedì gli Stati Uniti hanno raggiunto il tetto del debito federale, costringendo il dipartimento del Tesoro ad attuare una serie di manovre contabili per far sì che il governo di Washington possa continuare a finanziare le proprie attività attraverso i prestiti. Ma al di là degli interventi straordinari, si preannuncia – ha scritto il New York Times – una “lunga battaglia” al Congresso tra democratici e repubblicani per l’aumento del limite massimo di indebitamento.
COSA HA FATTO IL DIPARTIMENTO DEL TESORO
La segretaria al Tesoro Janet Yellen ha scritto una lettera al Congresso per spiegare che il governo federale adotterà delle “misure straordinarie” per evitare che il paese sfori il limite di debito previsto dalla legge. Ha chiesto ai legislatori di lavorare per alzare il tetto massimo, o per sospenderlo, in modo che il governo possa far fronte ai propri obblighi finanziari.
“Il periodo di tempo nel quale le misure straordinarie possono restare in vigore è soggetto a notevoli incertezze”, ha detto Yellen, “tra cui la difficoltà di prevedere con mesi di anticipo i pagamenti e le entrate del governo degli Stati Uniti”.
COME GLI USA SONO ARRIVATI AL TETTO DEL DEBITO
Gli Stati Uniti sono arrivati a toccare il tetto del debito – 31,4 trilioni di dollari – dopo decenni di tagli alle tasse e di aumenti della spesa pubblica, sia da parte del Partito repubblicano che di quello democratico.
I repubblicani, che controllano la Camera del Congresso, hanno detto che non daranno il loro assenso all’innalzamento del tetto del debito a meno che il presidente Joe Biden non accetti di tagliare drasticamente la spesa federale. D’altra parte, Biden ha fatto sapere di non essere disposto a negoziare le condizioni per l’aumento del limite di debito, sostenendo che questo debba venire alzato senza alcun vincolo in modo da garantire copertura alle spese che il Congresso ha già autorizzato.
IL RISCHIO DI CRISI FINANZIARIA
I funzionari del Tesoro hanno stimato che le misure straordinarie attuate giovedì permetteranno al governo di continuare a pagare i dipendenti federali, i fornitori dell’assicurazione sanitaria Medicare e gli investitori in possesso di titoli di debito statunitensi fino almeno all’inizio di giugno.
Se dunque il Congresso non alzerà il tetto del debito prima dell’esaurimento delle capacità del dipartimento del Tesoro, gli Stati Uniti rischiano una crisi finanziaria. Alcuni economici stimano una contrazione dell’economia del 5 per cento.
GLI SCONTRI POLITICI SUL TETTO DEL DEBITO
Democratici e repubblicani si scontrano da decenni sul tetto del debito. Nel 2011, ad esempio, i repubblicani della Camera e l’amministrazione democratica dell’allora presidente Barack Obama – ricorda il New York Times – hanno rischiato di portare gli Stati Uniti al default sul debito; la crisi venne scongiurata perché Obama accettò, in cambio dell’innalzamento del tetto, di limitare la futura spesa pubblica.
Nel 2021, però, l’attuale amministrazione Biden è riuscita a ottenere un aumento del tetto senza fare concessioni ai repubblicani. Ma il partito, che con le elezioni di metà mandato ha ottenuto la maggioranza alla Camera, vuole evitare una nuova sconfitta.
SIA I DEMOCRATICI CHE I REPUBBLICANI HANNO AGGRAVATO L’INDEBITAMENTO
Negli ultimi vent’anni, però, sia il Partito democratico che quello repubblicano hanno adottato delle politiche che hanno avuto l’effetto di far crescere l’indebitamento pubblico. Quando hanno ottenuto il controllo della Casa Bianca, i repubblicani hanno ripetutamente tagliato le tasse. Di contro, i democratici hanno esteso la spesa pubblica, ma non sempre l’hanno bilanciata con degli incrementi fiscali. Entrambi i partiti, inoltre, hanno dato il loro assenso ai grandi piani di ripresa dalla crisi finanziaria del 2008 e dalla pandemia del 2020.
Nell’anno fiscale 2022 la spesa federale degli Stati Uniti ha sfiorato i 6000 miliardi di dollari, circa il 24 per cento del valore totale dell’economia, pur essendo diminuita rispetto alle somme record raggiunte nella fase più acuta della pandemia di coronavirus. Il deficit del bilancio federale, vale a dire la differenza tra quello che viene speso e quello che viene incassato attraverso le tasse e le altre entrate, ha superato i 1000 miliardi: è un valore più basso di quello dei due anni precedenti, benché l’amministrazione Biden preveda un aumento nell’anno fiscale in corso.
Secondo i repubblicani, questi livelli di spesa pubblica e di debito rappresentano una minaccia alla crescita economica degli Stati Uniti. Finora il partito non ha presentato le sue richieste in cambio dell’innalzamento del tetto, ma è probabile che voglia vincolarlo a delle forti riduzioni della spesa e all’approvazione di un bilancio in pareggio entro un decennio. La Casa Bianca, tuttavia, ha detto che non accetterà alcuna condizione.
SCADENZA AL 5 GIUGNO
Il Congresso ha a disposizione qualche mese di tempo per raggiungere un’intesa sull’aumento del tetto del debito. Intanto, il dipartimento del Tesoro ha avviato un periodo di “sospensione dell’emissione di debito”, si legge nella lettera della segretaria Yellen, fino al 5 giugno. Inoltre, il dipartimento non investirà più quella porzione del Civil Service Retirement and Disability Fund che non è immediatamente necessaria al pagamento dei beneficiari e ha sospeso gli investimenti nel Postal Service Retiree Health Benefits Fund.
ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER
Iscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter
Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la quale devi confermare la tua iscrizione. Grazie da EnergiaOltre!
Errore
Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi