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Dieci anni dopo Chávez: i 10 passi della dittatura di Maduro – Paolo Manzo

A 10 anni dalla morte di Chávez i 10 passi seguiti da Maduro per consolidare la dittatura in Venezuela

Sebbene quello di Chávez fosse un governo autoritario – che perseguitava gli oppositori, chiudeva i media critici e cercava di controllare tutti i poteri dello Stato -, nel giorno della sua morte c’erano ancora alcuni contrappesi in Venezuela che mantenevano in vita uno stato di diritto minimo. Quando Maduro è salito al potere, ha radicalizzato il percorso iniziato da Chávez e ha condotto il paese attraverso il suo decennio più buio e sanguinoso che ha messo fine a più di 50 anni di democrazia.

Ecco i 10 passi segiti da Maduro per consolidare la dittatura in Venezuela dal 2013 ad oggi:

1) Censura rafforzata ed egemonia della comunicazione di stato.

2) Attivata una macchina repressiva responsabile di crimini contro l’umanità

3) Inabilitati e costretti all’esilio i principali leader dell’opposizione:

4) Conclusa la separazione dei poteri e l’indipendenza giudiziaria

5) Ignorate le vittorie dell’opposizione e imposto un sistema elettorale fraudolento

6) Epurazione interna del chavismo

7) Creata una complessa emergenza umanitaria e implementato il controllo sociale attraverso la fame

8) Espulsi dal paese milioni di venezuelani, soprattutto giovani

9) Rafforzato il potere militare e moltiplicate le mafie e la criminalità organizzata

10) Chiuso ogni spazio alla società civile perseguitando i difensori dei diritti umani

A 10 anni dalla morte/2, Chavez è rimpianto

Chavez rimane il leader preferito del Venezuela secondo un sondaggio di Datanálisis, con il gradimento del 56% degli intervistati, mentre il suo successore, Maduro, ha appena il 22%. Il sondaggio non tiene conto degli 8 milioni di venezuelani che se ne sono andati da Caracas.

Il Cile inizia oggi il suo secondo processo costituente

A dominare è la mancanza di interesse dei cittadini. Secondo l’ultimo sondaggio di Citizen Pulse, il 57% della popolazione cilena ha poca o nessuna fiducia nel processo costituente, contro il 16,7% che ha molta o qualche fiducia. La gente si concentra su altre priorità come l’insicurezza, l’ordine pubblico, la migrazione e la gestione dell’economia. Sebbene il 50% degli intervistati esprima la necessità di avere una nuova Costituzione, il processo che sta per iniziare interessa insomma a una minoranza. I membri del Consiglio Costituzionale saranno eletti alle urne il 7 maggio e avranno 5 mesi per preparare la proposta di testo che sarà poi votata dai cittadini in un referendum il prossimo 17 dicembre.

Rosario come Medellín: ucciso un ragazzino di 11 anni e feriti altri tre ragazzi

La violenza della droga non dà tregua alla terza città argentina, nonostante la minaccia a Lionel Messi abbia messo in allerta l’intera dirigenza politica. Nelle prime ore di ieri un ragazzino di 11 anni è stato ucciso da un colpo alla schiena e due di 13 anni e una bambina di 2 anni sono stati feriti da un uomo che ha sparato a un gruppo di persone che si trovavano davanti a una casa. L’attacco è avvenuto alle 2:30 del mattino. I minori feriti sono stati portati d’urgenza in ospedale.

La bambina rimane ricoverata in terapia intensiva. Il 13enne ha ricevuto una pallottola al petto, per la quale ha dovuto subire un intervento chirurgico. Il terzo ragazzo ha ricevuto un colpo in bocca.

Paolo Manzo 6 marzo 2023


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