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Da Cutro il governo è pronto a imporre pene più severe per gli scafisti

Il governo si sposta in Calabria per un Cdm che dovrà dare il via libera al nuovo decreto flussi. Ecco la bozza

Il governo si è dato appuntamento questo pomeriggio a Cutro per la riunione del Consiglio dei ministri, lì dove, il 26 febbraio, è avvenuto il naufragio del barcone di migranti che ha provocato 72 morti accertate. L’occasione per chiudere con le polemiche politiche sull’assenza del governo dalle zone della strage e per dare un segnale “concreto” che per l’esecutivo è una priorità, un “dovere “morale”, quello di evitare altre tragedie del mare come quella di dieci giorni fa davanti alle coste calabresi, a dirla con parole di Giorgia Meloni.

Un Consiglio dei ministri che è stato preceduto da un preconsiglio dei ministri buono per arrivare a un accordo per un decreto “recante disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”. Un decreto che deve cercare di trovare una sintesi che possa mettere d’accordo gli alleati di governo, che trovi una quadra soprattutto tra Matteo Salvini e Alfredo Mantovano che per il leader leghista è “troppo condizionato dalla Chiesa”.

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Dal preconsiglio dei ministri è uscita una bozza che ragione su trienni e che impone “quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale e per lavoro autonomo” e dispone “misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure di rilascio del nulla osta al lavoro” e aumenta le pene per gli scafisti, al punto che il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, intervistato su SkyTg24, ha detto che “pensiamo a qualche fattispecie normativa, ad esempio una delle ipotesi è il reato di strage che possa essere esteso alle disgrazie che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Anche in queste ore vi sono stati ulteriori sbarchi con alcuni cadaveri che sono stati recuperati”.

Ecco la bozza integrale del decreto

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Sul tema migranti oggi è intervenuto anche il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin da Bruxelles: “La Francia crede che si debba rivedere il funzionamento delle regole di Dublino, lo dobbiamo semplificare enormemente. Le regole infatti sono molto complesse. In occasione della crisi Ocean Viking mi sono confrontato con il mio collega italiano perché l’Italia riprendeva 1 persona su 10 ed è chiaro che su questo punto si deve migliorare, ad esempio attraverso gli accordi bilaterali tra Paesi, che funzionano, e penso ad esempio a quello tra Francia e Germania. Mi vedrò la prossima settimana con il mio omologo italiano per continuare questa discussione”.

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