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ChatGPT è sostenibile economicamente?

Le stime dicono che ogni risposta fornita da ChatGPT costi circa 1 centesimo di euro. È, circa, lo stesso costo di una ricerca su Google, che però è un colosso. Microsoft ha forse effettuato l’investimento seed più costoso della storia ($10B) per un business ancora troppo acerbo? Tutti i dubbi sull’acquisizione di OpenAI di Peter W. Kruger, consulente, mentor e investitore nell’industria delle startup

OpenAI. Beh, a giudicare dagli ultimi sviluppi, direi che si conferma (anzi rafforza) ciò che scrivevo qualche giorno fa:
1. ChatGPT ha portato OpenAI alla canna del gas in poco più di un mese di operatività. E, infatti, sono giorni che ChatGPT è praticamente inaccessibile.
2. Con il deal Microsoft, l’azienda è valutata a $29B ma il costo di mantenere in piedi la baracca ha ridotto il controllo del management al solo 2% della società. A testimonianza del fatto che non vi è neppure un modello di business all’orizzonte in cui vagamente la cosa si tenga in piedi. Ieri la società ha annunciato “ChatGPT Professional”. Vediamo come andrà, ma la sensazione è che, per il momento, si tratta solo di contenere i costi riducendo il consumo.
3. In questo senso, si potrebbe dire che Microsoft ha appena effettuato l’investimento seed più costoso della storia ($10B) per un business che non solo non ha ancora raggiunto il product-to-market fit, ma in cui anche il solo prodotto ha ancora tanta, ma proprio tanta strada da fare.
4. Non ho dubbi che Microsoft saprà fare buon uso dell’investimento fatto (sull’M&A non li batte nessuno), così come non ho dubbi che i modelli di AI generativa simile a ChatGPT troveranno una sostenibilità economica, ma dubito che la cosa sia dietro l’angolo. Tanto sviluppo ancora da fare sul prodotto, tanto sul mercato.

Intanto, tutte le preoccupazioni sui vostri figli che sarebbero diventati delle bestie ignoranti per colpa dell’AI, paiono decisamente esagerate.
Il management non l’ha presa bene (vedi screenshot sotto).

chatgpt

Ok, fantastico, vi vedo tutti già rapiti dalle fantasie distopiche sul futuro dell’AI generativa, ma nessuno che si ponga la domanda di base: chatgpt è sostenibile economicamente?
Le stime dicono che ogni risposta, fornita da Chatgpt, costi circa 1 centesimo di euro. È, circa, lo stesso costo di una ricerca su google. E, fin qui, tutto meraviglioso.

Ma Google è anche un motore spaventoso di generazione di ads e ogni ricerca genera circa x3 ricavi rispetto ai costi (una marginalità pari circa al 70%).
Può un modello di AI generativa replicare gli stessi economics di Google search? Prima di andare nel panico al pensiero che Chatgpt vi freghi il lavoro, ponetevi questa di domanda. Perché, se non ci riesce, non scommettete sulla vita lunga di chtagpt. Risposta non scontata.

E, anche se ci riuscisse, ricordatevi che ci sono voluti circa 10 anni dall’introduzione dei primi motori ricerca all’inizio degli anni ‘90 all’arrivo di un modello che riuscisse a presentare il product-to-market-fit ottimale. I cicli di sviluppo si sono notevolmente accelerati rispetto a 20-30 anni fa, ma trovare un modello di monetizzazione per l’AI generativa è un problema, a occhio, molto più complicato.

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