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Anche i videogiochi sentono la crisi. Ubisoft taglia gli uffici in Italia

Ubisoft Italia

Contrariamente ad alcune notizie circolate, resta intatto il team di creativi di Milano, tagliati invece i reparti che si occupano della distribuzione, pubbliche relazioni e marketing di Ubisoft Italia

È un 2023 pesante per Ubisoft, tra le principali etichette videoludiche europee, responsabile di IP apprezzate dal grande pubblico quali per esempio Assassin’s Creed, Rayman (il babbo di Rayman, Michel Ancel, fu persino nominato Cavaliere dal ministro della Cultura francese) e Far Cry. Un 2023 iniziato con l’ennesimo rinvio di Skull and Bones, proprietà intellettuale che si innesta sul gameplay dello spin off Assassin’s Creed Black Flag e con la cancellazione dallo sviluppo di tre giochi non ancora annunciati.

GLI ERRORI

Ma, soprattutto, con la presa di coscienza che la multinazionale francese negli anni ha probabilmente aperto troppi studi, in ogni parte del pianeta e questo non solo ha portato a una moltiplicazione delle spese, ma anche a una gestione poco razionale delle stesse, tanto che in un certo momento l’editore aveva in sviluppo una dozzina di battle royale contemporaneamente, quando ormai l’onda lunga del genere si era esaurito, secondo la testimonianza di un impiegato della compagnia al sito Insider Gaming di Tom Henderson.

LA RISTRUTTURAZIONE MONDIALE

Una testimonianza avvalorata dalla decisione di Ubisoft di stringere i cordoni della borsa un po’ in tutto il globo e che aveva portato il sindacato che rappresenta i lavorati della sede parigina di Ubisoft, Solidaires Informatique, a scontrarsi col CEO Yves Guillemot, accusandolo di aver pianificato “riduzioni dello staff, chiusure silenziose dello studio, tagli ai salari e licenziamenti mascherati.” “In diverse occasioni il Signor Guillemot ha provato a colpevolizzare (ancora una volta) gli impiegati,” per poi aggiungere “Queste parole hanno un significato: straordinari, pressioni da parte dei manager, burnout ecc. Il signor Guillemot chiede molto ai suoi dipendenti, ma senza alcuna compensazione.”

I TAGLI COLPISCONO UBISOFT ITALIA

E ora la mannaia dei tagli inizia a scendere. Anche nel nostro Paese. Colpiti gli uffici di Ubisoft Italia, almeno la parte amministrativa, quindi non saranno toccati i team di sviluppatori afferenti a Ubisoft Milan, a cui si deve la serie Mario + Rabbids. Coinvolti nei tagli i reparti che si occupano della distribuzione, pubbliche relazioni e marketing in Italia.

SALVA UBISOFT MILAN

Nelle prime ore, molte testate hanno riportato che a chiudere sarebbe stato il team guidato da Davide Soliani, per questo occorre fare chiarezza. Sebbene l’ultimo Mario + Rabbids, videogame sviluppato alle porte di Milano, zona Assago, che ha potuto contare sulla presenza eccezionale della IP nipponica di Nintendo “Super Mario” non abbia portato i risultati sperati nel cruciale periodo natalizio, la qualità del gioco è tale che sarebbe stato un errore intaccare gli studi dei creativi, in Italia dal 1998, anche perché quasi certamente arriverà un terzo capitolo della serie.

TANTI ASSASSIN’S CREED IN ARRIVO, DA SOFIA A CHENGDU

La ristrutturazione globale della compagnia non toccherà nemmeno gli studi al lavoro sui prossimi Assassin’s Creed, tanto più dopo il successo commerciale dell’ultimo episodio, Valhalla. Ubisoft ha già annunciato cinque nuovi giochi della serie in arrivo in futuro, ovvero Mirage, Red, Hexe e Jade, più un alto progetto multiplayer in sviluppo denominato Project Invictus, cui si dovrebbero aggiungere altri 3 non ancora annunciati che riguarderebbero le filiali di Ubisoft a Sofia, Chengdu e Annecy.

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