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A Classe, dove l'imperatore Augusto sta per cadere dal suo piedistallo – RavennaNotizie.it

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Augusto - Classe

La Basilica di Sant’Apollinare in Classe si erge grandiosa e solenne pochi chilometri dal centro di Ravenna. Fu edificata su ordine dell’arcivescovo Ursicino durante la prima metà del VI secolo su una precedente area cimiteriale in uso tra la fine del II e l’inizio III secolo, dove sembra abbia trovato sepoltura lo stesso protovescovo Apollinare, il nostro patrono festeggiato il 23 luglio dalla città e dai tanti visitatori che ogni anno scendono alla stazione di Classe. La chiesa è stata definita il più grande esempio di basilica paleocristiana. Nonostante le spoliazioni subite nel corso dei secoli, la chiesa tutt’oggi preserva la bellezza della struttura originaria ed è ammirata per gli splendidi mosaici policromi.

C’è una bella storia che risale esattamente a cinquant’anni fa ed è sicuramente inedita e soprattutto curiosa. Scrive lo storico Franco Gabici nel 2008: “qualche ravennate di buona memoria ricorderà che al tempo del fascismo nella piazza del Popolo, davanti al palazzo dell’Orologio, campeggiava la statua in bronzo di Cesare Augusto, donata alla città nel 1929 da Mussolini in persona. Poi, dopo la caduta del regime, la statua venne rimossa dalla piazza e sistemata in un magazzino dell’Accademia; nel marzo del 1956 un camion del Comune la trasferì a Classe dove rimase abbandonata e nascosta vicino al campanile.” È un bellissimo articolo pieno di aneddoti da leggere e ricordare.

Oggi la statua del fondatore del porto di Classe è esterna al giardino della basilica di  S. Apollinare in Classe, issata su basamento marmoreo bianco, facendo mostra della sua imponente maestosità imperiale e fotografata da tanti turisti che visitano il piccolo paese dai luminosissimi mosaici dell’abside maggiore e arrivati fin qui per ammirare gli scavi Archeologici di Classe e far visita al Museo Classis. Recentemente i visitatori e gli abitanti hanno osservato uno stato di degrado in cui versa il basamento marmoreo dell’imponente statua dell’Imperatore romano, rotto per mano di vandali che non conoscono l’immenso valore storico-artistico che li circonda. Purtroppo sono tante le meravigliose opere d’arte del nostro paese prese di mira dall’ inciviltà, che crea danni irreversibili al patrimonio del nostro territorio e spesso molte sono le opere  tenute nascoste per lungo tempo per l’ingente restauro.

Ad oggi sono tante le statue senza le mani, senza il naso e con importanti menomazioni ad opera sempre di giochi o azioni irresponsabili in tutta la penisola e nel nostro territorio, ma anche all’interno del Cimitero Monumentale di Ravenna (preso spesso di mira da furti di opere marmoree importanti negli anni e dal degrado in cui versa); noi incominciamo da Classe e dalla sua statua.

Anika Bargossi (foto di Alberto Donati)

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