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(ANSA) – RAVENNA, 08 APR – Inaugura sabato 15 aprile la mostra “Il Dante di Wolfango” alla Biblioteca Classense di Ravenna: visitabile fino all’1 luglio, si propone di celebrare Dante attraverso le opere che a lui dedicò il pittore bolognese Wolfango Peretti Poggi (1926-2017), acuto lettore e interprete della Divina Commedia. Nel 1972 illustrò un’edizione di lusso delle tre cantiche, corredata da cento illustrazioni e pubblicata da Rizzoli-De Fonseca: la mostra espone uno dei rari esemplari ancora reperibili.
    I cento originali a tempera eseguiti da Wolfango sono andati in parte perduti, dispersi nel mercato dell’arte: quelli rimasti, assieme a quelli riacquistati nel tempo dallo stesso pittore e a quelli prestati in questa occasione da privati, sono ora tutti esposti. Wolfango ha lasciato tuttavia numerosi disegni preparatori, quasi sempre copiati dal vero, con cui è possibile ricostruire la nascita e l’iter creativo delle tavole.
    Laddove non è stato possibile rintracciare gli originali, si è deciso di esporre le prove colore realizzate dalla casa editrice, che restituiscono comunque un’idea precisa della tavola finale.
    La mostra espone inoltre alcuni disegni monocromi che il pittore realizzò all’inizio degli anni Duemila su carta Tintoretto, utilizzando una cannetta di bambù e mallo di noce come inchiostro: sono le “Similitudini dantesche”, estrapolate dal testo poetico per il loro carattere eminentemente “astorico”. È inoltre esposta una scultura in terracotta raffigurante la mano enorme del gigante Anteo che sorregge il poeta per depositarlo non già sul lago di Cocito, ma fra le terrecotte del presepio che Wolfango modellò per la sua famiglia e dove Dante non poteva mancare. “La mostra di Wolfango – dice l’assessore alla Cultura Fabio Sbaraglia – porta a Ravenna opere di straordinaria intensità e che meritavano di esser viste nella città che custodisce le spoglie di Dante. Insieme al Congresso Dantesco Internazionale che si aprirà a maggio, questo evento testimonia la qualità dell’offerta culturale che Ravenna propone con continuità anche ben oltre le celebrazioni per il Settecentenario del 2021”. (ANSA).
   

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