Ha minacciato e perseguitato la nuova moglie del padre (nel frattempo deceduto all’età di 90 anni) e questa mattina il tribunale di Rimini ha condannato un 68enne residente in Svizzera ad un anno e 5 mesi di reclusione oltre al versamento di una provvisionale di 4 mila euro più le spese legali.
La vicenda inizia nel 2004, quando i due coniugi si conoscono. Lei 55 anni, albanese con una figlia a carico, lui 77enne riccionese vedovo con 4 figli, tutti residenti all’estero. Contro il volere dei figli, i due si sposano nel 2016, dopo 12 anni in cui lei se n’era presa cura in tutto e per tutto. Ma quando l’anziano, che sarebbe stato affetto da demenza senile, la include nel testamento e le versa 80 mila euro in contanti iniziano i guai.
Sono soprattutto i due figli maschi a non vedere di buon occhio la donna. La accusano di aver raggirato l’anziano padre e, secondo l’accusa, iniziano a perseguitarla. Le estorcono le somme che il padre le aveva versato e, dopo accese discussioni, la buttano fuori di casa quando l’anziano muore (“Devi uscire da qui con le buone o le cattive”), arrivando persino allo scontro fisico. La 55enne, infatti, al culmine di un litigio sarebbe stata presa a schiaffi e spintonata a terra dai due figli maschi, che poi le avrebbero bloccato i polsi dietro la schiena con delle fascette in plastica prima di andarsene. I figli maschi dell’anziano, però, a loro volta hanno denunciato la 55enne albanese per circonvenzione di incapace, lesioni e furto.
Questa mattina uno dei due fratelli, il più giovane, è stato condannato a risarcire la donna, difesa dall’avvocato Stefano Caroli, mentre per l’altro il processo non è ancora terminato e la prossima udienza è fissata il prossimo 26 aprile davanti al tribunale monocratico di Rimini.