serafino-sorrenti,-chi-e-(e-cosa-pensa)-il-chief-innovation-officer-di-palazzo-chigi-con-giorgia-meloni

Serafino Sorrenti, chi è (e cosa pensa) il Chief Innovation Officer di Palazzo Chigi con Giorgia Meloni

Da Pirelli a Tim, dalla Regione Siciliana al Ministero della Salute (è stato a riporto di Ranieri Guerra). La carriera di Serafino Sorrenti, da due mesi Chief innovation Officer alla Presidenza del Consiglio dei Ministri

A pochi giorni dall’aggressione informatica r che ha colpito una decina di server italiani, e che ha compromesso migliaia di sistemi informatici soprattutto in Francia, Serafino Sorrenti, da due mesi Chief innovation Officer presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la Trasformazione Digitale, ha provato a fare chiarezza sull’accaduto.

IL RISCHIO DI UN RICATTO

Nell’ambito di questi attacchi uno dei rischi più grandi è che un hacker, sfruttando una vulnerabilità di un sistema informatico, installi un malware di tipo ransomware sul server, crittografandone i file. “L’effetto è che tutti i servizi che stanno su quel server – ha spiegato a Repubblica Serafino Sorrenti – diventano indisponibili”. E i legittimi proprietari dei dati siano così taglieggiati dagli hacker che chiedono un riscatto per restituire l’accesso ai dati. In questo caso i criminali hanno chiesto un riscatto di circa 42mila euro in bitcoin.

COSA FA SERAFINO SORRENTI DA CHIEF INNOVATION OFFICIER?

Ma cosa fa un Chief Innovation Officer? È una figura professionale fondamentale nelle organizzazioni complesse come possono essere le strutture pubbliche. Il Chief innovation Officer si occupa proprio di gestire l’introduzione in una organizzazione di nuovi mezzi tecnologici e digitali, in modo da far comprendere a tutti i livelli l’importanza del processo innovativo e cercando di fornire a tutti gli strumenti per affrontare al meglio e accompagnare la trasformazione tecnologica.

IL CURRICULUM DI SERAFINO SORRENTI: DALLA PIRELLI A PALAZZO CHIGI PASSANDO PER TIM, GDF E ARMA DEI CARABINIERI

A questo compito è stato chiamato a Palazzo Chigi Serafino Sorrenti il quale, negli anni, ha maturato un curriculum ricco di esperienze professionali nel settore privato e, soprattutto, in quello pubblico. Con un diploma di perito informatico e una laurea in Economia aziendale, Serafino Sorrenti inizia a lavorare come System Administration prima presso ISP Reteitalia.net e poi presso ISP Panservice s.r.l. Il salto di qualità arriva tra il 2004 e il 2009 quando passa dalla direzione del Gruppo Unix Support di Pirelli alla direzione della struttura Top 50 di Telecom Italia per il mercato IT & Security, posizione che occupa fino al 2013.

GLI INCARICHI ALLA REGIONE SICILIANA E AL MINISTERO DELLA SALUTE (DI RANIERI GUERRA)

Dopo questi due incarichi inizia la collaborazione con le strutture pubbliche. La prima al Ministero della Salute, partecipando alla Task force security migrant monitoring, a diretto contatto con l’ex Direttore generale della prevenzione sanitaria Ranieri Guerra. La seconda è alla Regione Siciliana guidata da Nello Musumeci, dove, presso l’assessorato economia e bilancio, si è occupato della direzione e del coordinamento del piano investimenti dell’Agenda Digitale per la Regione Siciliana. Successivamente è stato consulente per organi di Governo, Procure della Repubblica sul territorio Nazionale, Arma Dei Carabinieri, Guarda di Finanza, e alla Conferenza Stato Regioni si è occupato del coordinamento delle attività dell’Agenda Digitale per le Regioni Autonome.

SERAFINO SORRENTI ALLA TASK FORCE CONTRO IL CORONAVIRUS

Il Ministero della Salute torna a usufruire delle competenze di Serafino Sorrenti nel 2020 quando, di concerto il Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, allora presieduto da Paola Pisano, mette in piedi la task force tecnologica per il contrasto al coronavirus. “Un contingente multidisciplinare di 74 esperti”, così viene presentata dall’ex ministro Pisano. Il gruppo, previsto dal dl Cura Italia, avrebbe dovuto valutare e proporre soluzioni basate sui dati “per la gestione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale” legata al Coronavirus. Sorrenti partecipa al sottogruppo “Big data & AI for policies” insieme a Dino Pedreschi, Francesca Chiaromonte, Luca Ferretti, Fosca Giannotti, Giovanni Rezza, Mauro Grigioni, Patrizio Pezzotti, Paolo Vineis, Marina Davoli, Stefano Merler, Elio Mungo e Massimo Bernaschi.

LA COMMISSIONE PER L’INNOVAZIONE E LA DIGITALIZZAZIONE DEI SERVIZI SANITARI PRESSO IL MINISTERO DELLA SALUTE

Nel 2022 Sorrenti è uno dei membri della Commissione per l’innovazione e la digitalizzazione dei servizi sanitari presso il Ministero della Salute. All’inizio della guerra in Ucraina avvisava circa la possibilità di cyber attacchi ai danni di hacker russi. “Molte piattaforme software sul mercato in uso anche in Italia sono state sviluppate da realtà russediceva Sorrenti -. Una delle più conosciute è l’antivirus Kaspersky, sviluppato da un ex Kgb. Gli antivirus, per poter funzionare, sappiamo che una volta installati prendono in un certo senso il pieno controllo del dispositivo. Oggi strutture sanitarie, di governo ma anche aziende importanti di altri settori hanno acquistato questo tipo di prodotto alla luce sia del suo prezzo di mercato molto aggressivo che della sua efficacia”. Tra le strutture più a rischio, esposte ad attacchi hacker, ci sono le strutture sanitarie. “Quello sanitario porta con sé un altro valore: i big data sanitari – sottolineava Sorrenti -. Dati sensibili come quelli sulla salute delle persone, fascicoli sanitari e referti di patologie hanno un peso enorme sul mercato. Pensiamo inoltre anche alla possibile diffusione di dati sensibili sulla salute di rappresentanti delle istituzioni. Il settore è estremamente delicato, c’è quindi assoluto bisogno di una grande tutela”.

NESSUNA RELAZIONE CON I DISSERVIZI TIM

Nelle stesse ore dell’attacco i clienti Tim hanno lamentato diversi disservizi alla rete, sia alle utenze domestiche che a quelle mobili. “No, sono due problemi separati – ha detto il Chief innovation Officer di Palazzo Chigi a Formiche -: quello di Tim è stato un problema di network, di interconnessione con il flusso dati internazionale, che nel frattempo è rientrato. Invece l’altro problema nasce da un attacco su scala globale a un determinato tipo di server”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Iscriviti alla nostra mailing list per ricevere la nostra newsletter

Iscrizione avvenuta con successo, ti dovrebbe arrivare una email con la quale devi confermare la tua iscrizione. Grazie da EnergiaOltre!

Errore

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Related Posts

Lascia un commento