- 1 Marzo 2023 10:55
L’Antitrust comunitario accusa Apple di aver imposto la sua tecnologia di pagamento per gli acquisti in-app e limitato la capacità di informare gli utenti di iPhone e iPad sull’esistenza di servizi musicali alternativi a prezzi più bassi
L’Antitrust Ue continua a mordicchiare Apple per le sue pratiche di mercato nel settore della musica in streaming: l’indagine era partita nel 2021 a seguito di una denuncia risalente al 2019 e inoltrata dalla rivale svedese Spotify che sosteneva che l’azienda californiana facesse un uso iniquo della vetrina virtuale del suo Store al fine di promuovere il suo servizio Apple Music a discapito dei concorrenti. Ma andiamo con ordine, partendo dagli ultimi sviluppi.
L’ANTITRUST UE SCRIVE AD APPLE
La vicenda ha avuto una ulteriore evoluzione nelle ultime ore: gli uffici della vicepresidente Ue Margrethe Vestager hanno inoltrato alla casa di Cupertino la comunicazione di una serie di addebiti su quella che viene indicata come una strategia per impedire agli utenti sull’App Store di ottenere informazioni trasparenti sulle opzioni rivali di abbonamento musicale come Spotify, ma anche Deezer e SoundCloud.
COSA SI CONTESTA
Di fatto l’Antitrust comunitario contesta ad Apple l’abuso della posizione dominante: la tesi accusatoria sostiene che abbia anzitutto imposto la propria tecnologia di pagamento per gli acquisti in-app agli sviluppatori di app di streaming musicale, limitando la capacità degli sviluppatori di app di informare gli utenti di iPhone e iPad in merito a servizi musicali in abbonamento alternativi a prezzi inferiori al di fuori dell’app. L’Antitrust Ue ritiene che le condotte di Apple costituiscano “condizioni commerciali sleali”.
Con riferimento agli obblighi imposti da Apple agli sviluppatori di app di streaming musicale, per la Commissione non sarebbero “né necessari, né proporzionati” a tal punto da risultare “dannosi per gli utenti dei servizi di streaming musicale sui dispositivi mobili di Apple, che potrebbero avere il danno di pagare di più”, ha spiegato la Commissione Ue, aggiungendo che “incidono negativamente sugli interessi degli sviluppatori di app di streaming musicale, limitando l’effettiva scelta dei consumatori”.
APPLE RISPONDE ALL’ANTITRUST
Apple, da parte sua, ha già detto che risponderà alle accuse di Spotify che sono state all’origine delle ulteriori richieste dell’autorità di regolamentazione comunitaria. (leggi anche: Ecco come Apple ha fatto infuriare Meta (Facebook) e Spotify)
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