Ospite dell’ultima puntata di Cartabianca, il professore Alessandro Orsini ha spiegato qual è la tecnica utilizzata per manipolare l’opinione pubblica sul conflitto tra Russia e Ucraina.
“Noi induciamo falsamente le persone a credere che il mediatore debba essere un attore esterno al conflitto, quindi la Cina o la Turchia… che ha un ruolo molto marginale”.
Secondo il professore le persone vengono manipolate inducendole a credere il falso. “Siccome vogliamo promuovere politiche di morte in Ucraina, imbrogliamo le persone inducendole e credere che il problema possa essere risolto dalla Cina”.
Orsini ha spiegato che il problema dovrebbe essere risolto da un Paese membro dell’Unione come la Francia, la Germani o l’Italia.
La “ricetta” di Orsini per uscire dal conflitto
Alla domanda della conduttrice, se disarmando Zelensky potremmo uscire dal conflitto in atto, il professore ha provato a dare la sua “ricetta”.
“L’Italia non dovrebbe più inviare armi pesanti in Ucraina ma assumere la guida della diplomazia. In questo caso godrebbe di una stima internazionale enorme in tanti parti del mondo. Il mondo non è rappresentato solo da Biden e dalla Casa Bianca”.
Tra gli ospiti in studio c’era anche il giornalista Francesco Borgonovo. “Mi sembra sia un ottima idea ma non succederà” ha commentato. “Questa guerra finirà quando lo decideranno gli Stati Uniti, che non mi sembrano intenzionati a finirla”.
Verso la conclusione il professore ha ricordato quando, all’inizio dello scoppio del conflitto, era il 24 febbraio, lui aveva suggerito che sarebbe stato meglio trattare subito con Putin.
“Questi maledetti gruppi di potere che sostengono politiche di morte in Ucraina l’hanno affossata. Se si fosse trattato quando lo dicevo io, si trattava solo sul Donbass. Adesso abbiamo sprofondato l’Ucraina in un inferno perché deve recuperare quattro regioni, non una”.
E ha aggiunto: “Se non trattiamo nemmeno adesso rischiamo di doverlo fare a marzo, quando le regioni potrebbero diventare sei”.
Sembra un ragionamento ovvio ma Gad Lerner non è d’accordo: “Ho trovato provvidenziale, anche per noi, che gli ucraini abbiano resistito con le armi e con le nostre armi. Staremmo molto peggio se non avessero resistito”.
Però, secondo Lerner, adesso sarebbe arrivato il momento in cui dovremmo aiutare l’Ucraina a definire i termini di un compromesso.
In pratica sostiene che era sbagliato trattare subito, quando si potevano evitare nove mesi di guerra, di bombardamenti e centinaia di migliaia di morti, ed è giusto farlo adesso.
Per Orsini è stato fin troppo facile ribattere: “Lerner dice che l’Ucraina starebbe molto peggio se non avesse resistito; io dico che l’Ucraina starebbe molto meglio se avessimo trattato il 24 febbraio”.