Dolore per le morti e un appello all’Europa. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente. Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori, il presidente della Repubblica – si legge nella nota – sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive.
Meloni: “Non speculare”, Piantedosi: “Tragedia immane” – La tragedia di Steccato di Cutro ha immediatamente innescato un confronto durissimo tra governo e le ong, colpite dal decreto del ministro dell’Interno Piantedosi che vedono in questa “catastrofe, un desolante vuoto di soccorsi”. “Profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini – dice la presidente del Consiglio Giorgia Meloni -. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di un’immigrazione senza regole”. Il governo, aggiunge, “è impegnato a impedire le partenze e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione agli Stati di partenza e di provenienza”. “È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ‘biglietto’ da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro” si legge nella nota di Palazzo Chigi.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi esprime il suo “profondo cordoglio” per le “vite umane spezzate”. “È una tragedia immane – ribadisce il titolare del Viminale – che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive”. Dunque “è fondamentale” fermare le partenze ed è fondamentale “che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”. “Una tragedia. Ormai gli scafisti mettono in mare barchini sempre meno sicuri e malandati incassando, sulla pelle di queste persone, milioni di dollari reinvestiti in armi e droga. Fermare i trafficanti di esseri umani è un dovere morale di tutti, soprattutto per salvare vite innocenti. Una preghiera per questi poveri morti” dice il ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini in un post su Instagram.
Msf: “Desolante vuoto di capacità di soccorso” – “Un carico residuale in fondo al mare, vero eh? Se ci fosse stato un sistema di ricerca e soccorso forse potevano essere salvati. Per ora 50 morti ma potrebbero essere almeno il doppio” su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Anche l’Ong tedesca Sea Watch commenta sul social: “Ancora una catastrofe nel Mediterraneo. Dolore e sgomento per le vittime che si contano a decine. Uomini, donne e bambini. Intollerabile che l’unica via d’accesso all’Europa sia il mare. L’assenza di missione di ricerca e soccorso europea è un crimine che si ripete ogni giorno”.
“Nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui a assistere a tragedie evitabili. È un pugno sullo stomaco, non ci sono altre parole. Msf ha dato la disponibilità alle autorità per attivare un primo soccorso psicologico per i sopravvissuti” fa sapere Sergio Di Dato, capo progetto People on the Move, Medici Senza Frontiere. “30 morti tra cui alcuni bambini. Fermare, bloccare e ostacolare il lavoro delle ong avrà un solo effetto: la morte di persone vulnerabili lasciate senza soccorsi” scrive su Twitter l’ong spagnola Open Arms.
“Non è questo il momento dei mai più né il momento di battersi il petto. Le immagini di questi corpi e di queste donne ci rimandano a Aylan (il bambino profugo morto nell’ottobre del 2015 su una spiaggia turca le cui immagini fecero il giro del mondo, ndr) e a tutto quello che è successo negli ultimi dieci anni. Tutti quelli che oggi si stupiscono o si indignano le hanno già viste tragedie simili. Il nostro, il mio personale dolore oggi è un invito a non dividersi più. Non è più il tempo dell’indifferenza – dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia – La politica deve fare un salto di qualità e non salire su queste vicende, chi prime e chi dopo, per contrastarsi. Ci vuole buon senso e dialogo e speriamo che gli impegni che stiamo ascoltando in questi momenti e dettati dal dolore proseguano perché altrimenti domani mattina il rischio è che tutto questo torni nell’indifferenza. La domanda che mi pongo è: di nuovo abbiamo dovuto vedere i corpi dei bambini morti e delle mamme morte per poterci indignare? Non c’era bastato Aylan? Basta mai più, adesso bisogna trovare soluzioni, lo si può fare, la politica lo può fare”.
Papa Francesco: “Prego per le vittime” – “Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati 40 morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi, per gli altri migranti sopravvissuti”. Lo ha detto papa Francesco all’Angelus. “Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza – ha aggiunto il Pontefice -. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle”.
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