Scoppia la polemica in Emilia Romagna, l’ennesima. Dopo la “lezione” a scuola sullo Ius Soli del sindaco di Bologna, ora tocca alle gite scolastiche all’Europarlamento. Viaggi di istruzione targati S&D, cioè Pd: è questa la denuncia di Gioventù Nazionale-Fratelli d’Italia che ha firmato una segnalazione all’Ufficio scolastico provinciale e alla Prefettura in merito all’uscita didattica di due classi di terza media della scuola Ugo Amaldi di Roveleto di Cadeo, nel Piacentino.

I ragazzi, come raccontato dalla cronaca locale e riportato anche sul sito della scuola, dal 27 al 30 marzo sono andati in Belgio a visitare Bruxelles e hanno avuto l’opportunità di solcare i bei palazzi dell’Europarlamento. Arrivati all’edificio “Altiero Spinelli”, gli studenti hanno assistito alla Plenaria presieduta dalla vicepresidente Pina Picerno nel pieno del dibattito sull’Ucraina e sul fenomeno migratorio. A coordinare il tutto, riporta Libertà, “è stato il compaesano Gian Marco Lambertini“, cioè il presidente del Consiglio comunale di Cadeo, nonché assistente del parlamentare europeo Paolo De Castro. Lambertini e i docenti sono rimasti entusiasti, e non c’è dubbio di pensare che pure ai ragazzi sia piaciuta la visita europea. Però c’è un però.

Nelle mani di Gioventù Nazionale sono arrivate infatti alcune fotografie che mostrano i gadget forniti agli studenti una volta entrati all’Europarlamento. Gadget marcati col simbolo del S&D, il raggruppamento Socialisti e Democratici cui appartiene il Pd. Nelle immagini si scorgono borse, borsette, agende, accessori di ogni genere pure col marchio degli eurodeputati dem. “Le foto sono state pubblicate sui social da alcune mamme –  racconta a Nicolaporro.it Annalisa Maggi, consigliere comunale a Cadeo per FdI – Ho parlato con alcuni genitori di alunni e si sono lamentati. Erano infatti all’oscuro sia del fatto che avrebbero ricevuto questi doni dal gruppo dei socialisti sia che sarebbero stati ‘ospitati’ da De Castro. Non era indicato nel programma”. Ovviamente nessuno ha protestato per la gita in sé, che anche per Maggi resta un’attività da ripetere e se possibile da implementare. Ma quei gadget hanno fatto storcere il naso a qualcuno. “Quello che ci pare inappropriato è il modus operandi. Alcuni genitori si sono chiesti: perché proprio quei regali e non anche quelli di un partito di destra? Ci pare eticamente scorretto. In questo modo si politicizza la scuola che per definizione deve restare apartitica e ha il dovere di formare i futuri cittadini con senso critico”.

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Gli esponenti di FdI arrivano a immaginare una sorta di “indottrinamento pericoloso ai danni dei ragazzini, che rischia anche di danneggiare la stessa immagine del Parlamento Europeo”. Per questo hanno chiesto spiegazioni all’ufficio scolastico e auspicano che “ci siano dei chiarimenti”. Cavedagna e Maggi infatti vorrebbero sapere se è anche vero che ai genitori “è stato detto che il rimborso verrà fatto con ‘fondi europei’”. “Se confermato quello che emerge, sarebbe gravissimo – attacca Cavedagna – queste gite sono solitamente rimborsate dai gruppi politici che organizzano ed omaggiano dei loro gadget. La politica rimanga fuori dalla scuola. Ci auguriamo che si prendano provvedimenti. Si tratta poi di una gita scolastica che oltre ai gadget verrà anche pagata dal Pd europeo?”.

Il tema scuola-politica in Emilia Romagna è caldissimo. Basti pensare a quanto successo poche settimane fa a Bologna. “Purtroppo la sinistra non è nuova a queste strumentalizzazioni come fatto dal Sindaco Matteo Lepore che si è permesso di fare lezioni sullo Ius Soli in classe – conclude Cavedagna – Una domanda sorge spontanea: era un’uscita avente finalità politiche? Ci auguriamo di no, considerate le elezioni europee del prossimo anno”.

Giuseppe De Lorenzo, 31 marzo 2023

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