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“Il Napoli trattato come una bottega”: Curva A, accuse pesantissime contro Aurelio De Laurentiis. È guerra al Maradona

Nonostante gli ottimi risultati provenienti dal campo, il clima che si respira al Diego Armando Maradona è più che teso. Il recente comunicato della Curva A del Napoli lo conferma

Se, da un lato, i risultati sul campo parlano di un Napoli spaziale (nonostante la pesante sconfitta subita contro il Milan), vicina alla conquista del terzo Scudetto, la tensione tra tifo organizzato e il presidente Aurelio De Laurentiis continua a tenere banco nell’ambiente partenopeo. Le liti e il silenzio durante il match con i rossoneri sono solo un esempio del nervosismo presente sugli spalti. Dopo il divieto di trasferte per due mesi a seguito degli scontri con i tifosi della Roma e l’impossibilità di portare allo stadio tamburi e striscioni, l’aspetto meramente sportivo è passato in secondo piano per le curve del Napoli. Di lì in avanti sono iniziate infatti proteste contro la società partenopea e in particolar modo contro il presidente della stessa.

Il comunicato della Curva A, particolarmente duro, pubblicato poche ore fa rientra in tale ambito. Per quanto sembri sia stata firmata una sorta di tregua tra i protagonisti, le dure parole utilizzate vanno in realtà in tutt’altra direzione. La tensione tra le parti resta ed è piuttosto evidente. Per il bene della squadra, la Curva A opta per un passo indietro, con il solo obiettivo di sostenere la squadra verso uno splendido traguardo. Tuttavia, il rapporto con De Laurentiis è tutto tranne che pacifico.

La Curva A si scaglia contro Aurelio De Laurentiis, clima teso in casa Napoli

La Curva A ha organizzato una manifestazione coinvolgendo numerosi tifosi partenopei, con l’obiettivo di dimostrare la propria voglia di appoggiare la squadra. Si legge nel comunicato: “Siccome abbiamo sentito che abbiamo abbandonato il Napoli, abbiamo scelto di fare i fatti, dimostrando che per noi Napoli è vita, organizzando la manifestazione creando un ambiente di festa fuori lo stadio con ragazzi e bambini“. I toni cambiano decisamente nel momento in cui si fa riferimento al divieto di trasferte e di portare con sé allo stadio materiali per il tifo: “Dall’otto gennaio, dopo i fatti dell’autostrada A1, oltre al divieto di trasferta, ci è stata inflitta una punizione riguardante il materiale in casa. Non è assolutamente vero che protestiamo contro i biglietti, noi vogliamo solo sostenere il Napoli. Se abbiamo fatto qualche errore siamo pronti a correggerlo, siamo disposti a parlare con chiunque ma si devono dire le cose come stanno. Il presidente gestisce la SSC Napoli come una bottega, la squadra sul campo è meglio delle altre, ma a livello societario no“.

L’accusa nei confronti di De Laurentiis e della dirigenza della SSC Napoli è pesantissima, cui ne segue un’altra: “Le grandi società hanno una figura che si accorda con le tifoserie sul materiale da portare allo stadio, il Napoli è l’unica squadra che non presenta questa figura“, per poi concludere come segue: “Se la società si mette al passo con noi, possiamo raggiungere grandi obiettivi“. Insomma, la volontà è di mettere da parte le frizioni solo e soltanto per il bene della squadra, ma la situazione al Maradona resta critica.

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