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Ci siamo rassegnati all’idea della ‘lunga guerra’
AgenPress. Il giornalista Giampiero Gramaglia è intervenuto nella trasmissione “Nautilus”, condotta da Vanessa Piccioni e Francesco Fratta su Cusano News 7.
Sulle prospettive di pace sempre più lontane.
“Nessuno sta facendo abbastanza per la pace, a eccezione della Turchia e del Vaticano. Ci siamo rassegnati all’idea della ‘lunga guerra’, anche perché sia i russi sia gli ucraini sono lontani dal raggiungere i loro obiettivi”.
Sull’opposizione interna e la perdita di consenso di Putin.
“Le notizie di un’eventuale opposizione a Putin non necessariamente rispecchiano i sentimenti della popolazione, che non è contro di lui.
Se si votasse oggi in Russia, Putin vincerebbe di nuovo con la maggioranza che ha sempre avuto. Le speculazioni sulla sua perdita di popolarità e su congiure di palazzo contro di lui, sono possibili, ma non vedo certezze in merito. Non a caso, i discorsi di Putin sono rivolti ai russi, al contrario di Zelenski che parla agli occidentali.
Il presidente russo sa che l’Occidente gli è ostile, quindi cerca di rafforzare il consenso interno tra la popolazione”.
Le minacce di escalation.
“La minaccia di escalation è dovuta alla preoccupazione della Russia per le nuove forniture di armi all’Ucraina, da qui gli attacchi espliciti all’Occidente. Si tratta di armi che renderanno meno efficaci gli attacchi russi, i Patriot che, tuttavia, non arriveranno subito e richiederanno molto tempo per l’addestramento. A questi, però, si devono aggiungere i carri armati promessi dal governo britannico, utili per la controffensiva di terra”.
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