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Chi è la fidanzata di Elly Schlein?

La prima donna segretaria del Pd è anche la prima donna dichiaratamente queer a capo di un partito italiano. Elly Schlein aveva fatto pubblicamente coming out nel 2020 durante una puntata del programma L’assedio di Daria Bignardi: «Premetto che di solito non parlo mai e sono molto riservata sulla mia vita personale, ma in questo caso faccio un’eccezione: sì, sono fidanzata, ho avuto diverse relazioni in passato. Ho amato molte donne e amato molti uomini, in questo momento sto con una ragazza e sono felice, finché mi sopporta».

Era il febbraio di tre anni fa, molto prima della straordinaria notte che l’ha incoronata a sorpresa leader del Partito democratico, con una vittoria netta su Stefano Bonaccini. Schlein era appena stata nominata vicepresidente della Regione Emilia-Romagna proprio dallo sfidante di oggi. In quell’intervista a Daria Bignardi, non aveva voluto rivelare l’identità della compagna: «Cammina sempre fianco a fianco, questo è l’importante». Il riferimento era alla polemica di allora, su una frase di Amadeus, che in una conferenza stampa su Sanremo, aveva lodato la capacità della modella Francesca Sofia Novello di stare «un passo indietro» rispetto al suo compagno, il campione di motociclismo Valentino Rossi. 

LUIGI MISTRULLI / ipa-agency.net

Ma da allora della compagna ha sempre voluto mantenere l’anonimato. Una scelta di riservatezza che oggi sarà forse più difficile mantenere. Perché Elly Schlein non solo da oggi è una delle protagoniste massime della politica italiana, ma anche perché si è posta, fin dall’inizio, come alternativa non solo politica, ma anche culturale e umana, di Giorgia Meloni. Se la premier non smette di ribadire il suo credo nella famiglia tradizionale, Elly punta sui diritti di tutte le famiglie, arcobaleno incluse. Il privato è politico, si diceva qualche anno fa. 

Ed Elly lo aveva esplicitato alla chiusura della campagna elettorale del Pd prima delle elezioni politiche, a Roma: «Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna». E ancora: «Non siamo uteri viventi, ma persone coi loro diritti».

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