Si è aperto davanti alla Corte di Appello di Bologna il giudizio di secondo grado per Claudio Foti, psicoterapeuta condannato in abbreviato a quattro anni a Reggio Emilia nel processo ‘Angeli e Demoni’, sui presunti affidi illeciti in Val d’Enza.
Foti era stato riconosciuto responsabile di abuso di ufficio e lesioni dolose gravi, mentre era stato assolto dal reato di frode processuale. In appello l’accusa è rappresentata dal pm del primo grado, Valentina Salvi, applicata dal procuratore generale Lucia Musti e dal sostituto pg Massimiliano Rossi che hanno chiesto, al termine della requisitoria, la conferma della sentenza del gup e la condanna anche per la frode. Dopo la Procura generale hanno preso la parola i legali di parte civile e il processo è stato rinviato al 14 marzo, per l’arringa della difesa. I giudici oggi hanno anche respinto la richiesta dei difensori di Foti di acquisire relazioni di tre consulenti e articoli di psicologi.
Nella sentenza di primo grado il gup scrisse tra l’altro che le modalità con cui Foti, fondatore della onlus Hansel & Gretel, conduceva le sedute di terapia riuscirono “innegabilmente” a alterare lo stato psicologico di una bambina.
A Reggio Emilia intanto è alle battute iniziali il dibattimento per 17 imputati, tra cui l’ex responsabile del Servizio sociale Federica Anghinolfi e Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano. (ANSA).
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