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La regina Camilla ha deciso: sarà Bruce Oldfield a disegnare l'abito per l'incoronazione

La regina Camilla ha scelto: sarà Bruce Oldfield a disegnare l’abito per l’incoronazione del 6 maggio. Quando ci siamo divertiti a fare qualche previsione, il nome del designer era quello che sembrava più probabile. Uno degli indizi che portavano a lui era che c’era la sua firma sugli outfit realizzati per la reale per l’apertura del Parlamento, l’appuntamento più importante per la monarchia britannica. Ma non solo: numerosi sono i vestiti da sera che Oldfield ha creato per Camilla non solo negli anni in cui ancora solo duchessa di Cornovaglia ma anche negli ultimi tempi a cavallo tra il regno di Elisabetta II e quello di Carlo III.

Tra i due c’è amicizia e complicità, questo è innegabile, ma su questa relazione incombe l’ombra di una figura molto ingombrante: quella della principessa Diana. Vista la scelta, potremmo azzardare a dire, che Camilla se ne infischia abbondantemente. Ne è passata talmente tanta di acqua sotto il London Bridge, che ora che il titolo di regina consorte è acquisito per sempre, può permettersi di affidarsi a chi vuole lei senza dover fare necessariamente i conti con quel fantasma così popolare ancora oggi.

Re Carlo e Camilla alla prima cena di stato della nuova era a fine novembre 2022: la regina consorte ha ripescato dal guardaroba una delle creazioni che Bruce Oldfield aveva realizzato per lei una decina di anni prima.

Chris Jackson/Getty Images

Buckingham Palace non ha confermato la voce diffusa nelle ultime ore e lui stesso pare abbia semplicemente detto: «Che cosa posso dire?». Per vedere il look destinato alla storia dobbiamo aspettare ancora un paio di mesi abbondanti ma è legittimo pensare che l’outfit rifletterà lo stile di una regina contemporanea dell’età di Camilla (75 compiti a luglio) quindi sarà composto verosimilmente da due pezzi, un soprabito e un vestito, su cui vedremo i simboli del Regno Unito e del Commonwealth e ricami usciti dalla Royal School of Needlework.

Ma chi è Bruce Oldfield? È uno degli stilisti più popolari della Gran Bretagna e ha una lunga storia alle spalle, non sempre lineare e priva di inciampi. Partiamo dalla sua infanzia. Nato a Londra nel 1950 da una madre irlandese single e da un pugile giamaicano, non ha mai conosciuto i suoi genitori. Fino all’adolescenza ha vissuto in ristrettezze economiche con la madre adottiva, Violet, una donna che di mestiere faceva la sarta e ha insegnato al giovane Bruce, timido con una balbuzie importante, la passione per il cucito. Le sue prime creazioni erano infatti gli abiti per le bambole delle sorelle.

A 13 anni Bruce diventa un ragazzo problematico: si macchiò di piccoli reati come furti nei negozi e risse. Lasciò quindi Violet e le sorelle per trasferirsi in una casa di Barnardo’s, l’organizzazione di beneficenza che si occupa di minori in difficoltà, e si diplomò al liceo. In un primo momento intraprese la professione dell’insegnante ma tre anni furono sufficienti per capire che quello non era il lavoro che faceva per lui.

Bussò di nuovo alla porta di Barnardo’s, stavolta per chiedere alla charity un prestito per realizzare il suo sogno: entrare alla St. Martin’s School of Art and Design. Lì fu notato da un paio di giornaliste di moda, Judy Britten di Vogue e Joan Juliet Buck di Women’s Wear Daily: quest’ultima gli fece ottenere una commessa dalla boutique sulla Fifth Avenue a New York Henri Bendel.

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