Cominciamo dai piloti, i grandi protagonisti. C’è un solo debuttante nella massima categoria: Augusto Fernandez, il campione del mondo della Moto2 che sale in MotoGP con la KTM marchiata GAS GAS. In compenso, sono ben sette i piloti che cambiano moto: Joan Mir passa dalla Suzuki alla Honda; Jack Miller dalla Ducati alla KTM; Alex Marquez dalla Honda alla Ducati; Alex Rins dalla Suzuki alla Honda; Miguel Oliveira dalla KTM all’Aprilia, così come Raul Fernandez; Pol Espargaro torna alla KTM dopo due anni terribili con la Honda. A questi va aggiunto Enea Bastianini, che rimane sulla Ducati, ma passa dalla squadra satellite a quella ufficiale.
I team sono 11, per un totale di 22 piloti, due in meno del 2022 a causa del ritiro della Suzuki, che non è stata sostituita. Rimangono le otto Ducati, come nella passata stagione, ma ce ne sarà una in meno ufficiale: quindi saranno 4 le GP23, invece delle 5 GP22. Avranno l’ultima versione della DesmosediciGP: Bagnaia, Bastianini, Martin e Zarco. Saranno invece quattro le Honda, le KTM (di cui due con il marchio GAS GAS) e le Aprilia: per la Casa di Noale, si tratta della prima volta in assoluto che schiererà più di due moto, qualcosa di storico. Così come lo è, in questo caso in negativo, la riduzione della Yamaha da quattro a due: saranno quindi solo sei le moto giapponesi al via, contro le 16 europee. Anche questo è da libro dei primati.
Il primo test è previsto dal 10 al 12 febbraio a Sepang, in Malesia, anticipato dal 5 al 7 febbraio da tre giorni del cosiddetto “shakedown”, riservato ai collaudatori e all’unico debuttante della stagione. Poi si andrà a provare due giorni a Portimao, l’11 e il 12 marzo, mentre durante la stagione ci saranno solo altri due giorni di test, il primo maggio a Jerez e l’11 settembre a Misano. Troppo poco, soprattuto per le Case che devono recuperare competitività: bisognerebbe provare di più. Ma non si può, perché il calendario si allunga sempre di più: si inizia tardi, il 26 marzo, in Portogallo e non più in Qatar, perché a Losail hanno bisogno di tempo per rinnovare il circuito, e si finisce dopo otto mesi esatti, il 26 novembre a Valencia. In totale, sono 21 i GP, con due nuovi appuntamenti, ancora teorici perché i due circuiti devono essere finiti e/o omologati: quello di Sokol in Kazakistan, in calendario il 9 luglio, e quello di Buddh in India (24 settembre). Rimangono due gli appuntamenti in Italia: 11 giugno al Mugello, quindi spostato di una settimana rispetto al solito, e 10 settembre a Misano.
Non si corre ad Aragon, perché dal 2023 Dorna ha deciso di alternare quella pista con quella di Barcellona, che a sua volta cambia data rispetto al passato, passando da giugno a inizio settembre. Dopo i problemi del 2022, il GP di Indonesia è stato spostato a ottobre, in un periodo teoricamente più favorevole per il clima, mentre sono ben tre le “triplette”, ovvero tre GP consecutivi durante l’anno: Italia-Germania-Olanda (11-18-25 giugno); Indoneisa-Australia-Tailandia (15-22-29 ottobre); Malesia-Qatar-Valencia (12-19-26 novembre). I piloti, da sempre, contestano le tre gare consecutive, perché temono, giustamente, che un infortunio possa compromettere pesantemente il campionato: quest’anno sarà ancora peggio perché si aggiunge la “SprintRace”, la grande, contestatissima novità del 2023. La SprintRace si correrà il sabato alle 15 su una distanza ridotta del 50% rispetto alla gara della domenica con l’assegnazione di metà punteggio: il primo conquisterà 12 punti, il secondo 9, il terzo 7, il quarto 6, il quinto 5, il sesto 4, il settimo 3, l’ottavo 2, il nono 1 punto.
Per fare posto alla “SprintRace”, cambia anche il formato del venerdì e delle prove. Il venerdì sono confermati due turni per tutte le classi, ma quelli della Moto3 sono ridotti a 35 minuti, mentre quello pomeridiano della MotoGP passerà da 45 a 60 minuti. I due turni della MotoGP determineranno l’accesso diretto in Q2 dei primi 10 piloti della combinata dei tempi, mentre gli altri dovranno passare dalla Q1.
Sabato cambia tutto: al mattino, una sessione da 30 minuti per ciascuna classe con quella della MotoGP che non ha nessun valore di classifica, così come era per le FP4 fino al 2022. Adesso le FP4 non esistono più, sostituite, appunto, dalla SprintRace. Alle 10.50. via alle Q1 della MotoGP, sempre di 15 minuti, seguite dalla Q2 che determineranno lo schieramento di partenza sia della SprintRace sia della gara della domenica. Da notare che da quest’anno, finalmente, tutte le sessioni della MotoGP saranno sempre dopo Moto3 e Moto2 e non più tra le due classi minori. Nel pomeriggio, si inizia alle 12.55 con le qualifiche, invariate, di Moto3 e Moto2, quindi alle 15 la SprintRace, che non avrà valore statistico. La gara della MotoE, quando è prevista, si correrà alle 16.
Per quanto riguarda la domenica, è stato cancellato, ahimè, il warm up di Moto3 e Moto2, mentre quello della MotoGP inizierà sempre alle 9.40, ma sarà ridotto a 10 minuti. A fine warm up, spazio agli appassionati che potranno incontrare i piloti, con una formula ancora da definire. Dalle 11, via alle gare, con lo schema simile a quello degli anni passati. Quindi: Moto3 alle 11, Moto2 alle 12.15, MotoGP alle 14.
I motori a disposizione per tutta la stagione rimangono 7, da quest’anno anche per l’Aprilia avendo perso le concessioni, con un limite di 22 litri di benzina a gara, litri che si riducono a 12 per la SprintRace. Pochissimi i cambiamenti regolamentari: uno, di dettaglio, sulle appendici aerodinamiche e uno più sostanziale sugli abbassattori, essendo vietati quelli anteriori.
Qualche novità interessante a livello gomme. Come ha spiegato bene il responsabile Michelin Piero Taramasso nel podcast n. 91: come nel 2022, ogni pilota avrà a disposizione 15 pneumatici anteriori, suddivisi equamente tra mescola soffice, media e dura, con la possibilità di usarne al massimo dieci, mentre al posteriore – ecco la novità – non ci saranno più tre mescole a disposizione, ma saranno due tra soffice e media, oppure tra media e dura, con un quantitativo totale di 12 gomme, di cui 7 per la mescola più morbida tra le due. Tutte le 12 gomme saranno utilizzabili per evitare il problema del riscaldamento precedente.
A livello sportivo, la novità più importante è che un debuttante nel motomondiale deve aver compiuto almeno 18 anni, con l’eccezione per il vincitore della JuniorGP e della Rookies Cup 2022.
Il 96esimo appuntamento di #atuttogas finisce qui.
#atuttogas torna domenica prossima: un’altra puntata tutta da ascoltare, anche sulle principali piattaforme podcast.