ue.-quindici-paesi-hanno-fatto-causa-all’ungheria-per-la-legge-anti-lgbt,-tranne-l'italia-–-agenpress

Ue. Quindici Paesi hanno fatto causa all’Ungheria per la legge anti-Lgbt, tranne l'Italia – Agenpress

– Advertisement –

AgenPress –  “Questo disegno di legge ungherese è una vergogna. Questa legge – aveva aggiunto – discrimina chiaramente le persone sulla base del loro orientamento sessuale e va contro tutti i valori fondamentali dell’Unione Europea: la dignità umana, l’uguaglianza e i diritti fondamentali dell’uomo. Quindi non scenderemo a compromessi su questi principi”.

A deferire l’Ungheria alla Corte di giustizia europea è stata la Commissione Ue, sostenuta da ben 15 Stati membri. Tra i quali però manca l’Italia. C’era tempo fino al 6 Aprile per unirsi alla cordata dei Paesi dichiaratamente contrari al provvedimento discriminatorio fortemente voluto da Vicktor Orban ma bollato dal primo momento come “vergognoso” da Ursula Von der Leyen.

A dicembre 2022, dopo ripetuti tentativi di spingere il governo di Viktor Orbán a ritirare la legge, la Commissione ha presentato un ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue. È la più grande procedura sulla violazione dei diritti umani mai portata davanti alla Corte, e sostiene che la norma violi l’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea.

Poiché l’Ungheria si era rifiutata di fare marcia indietro, nel luglio dello scorso anno la Commissione ha avviato un’azione legale alla Corte di giustizia europea (CGE), che ha il potere di imporre modifiche alla legislazione nazionale. “La legge ungherese viola il diritto dell’UE, i diritti fondamentali e i valori dell’UE. Abbiamo rinviato l’Ungheria alla Corte di giustizia europea e ora spetta ad essa pronunciarsi sul caso”, ha dichiarato  un portavoce della Commissione europea.

Gli emendamenti al centro delle polemiche vietano altre forme di rappresentazione di orientamento sessuale oltre all’eterosessualità, nei programmi di educazione sessuale nelle scuole, nei film e nelle pubblicità rivolte ai minorenni.
Con la nuova legge sarà dunque anche possibile vietare ai minori libri e film  parlino di omosessualità e non sarà permessa la diffusione di campagne pubblicitarie pro Lgbt rivolte ai ragazzi.

L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

Gli Stati che hanno scelto di fare ricorso contro la legge sono Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia e Grecia, tranne l’Italia.

Secondo fonti del governo italiano, il ricorso sarebbe stato fatto su basi deboli dal punto di vista tecnico perché l’articolo 2 non è mai stato applicato in modo diretto per giudicare se una legge fosse compatibile o meno con i trattati europei. Per questo, secondo il governo Meloni si tratterebbe di un ricorso che ha valore più che altro politico, e questo sarebbe il motivo per cui si è deciso di non aderire.

– Advertisement –

Related Posts

Lascia un commento