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Sanremo, i migliori e i peggiori della serata cover: togliete il microfono a Grignani e datelo a Lazza ed Emma!

Per la quarta serata del Festival di Sanremo, arrivano i nostri personalissimi giudizi sulle cover. Ecco 5 top e 5 flop.

La quarta sera della kermesse musicale più importante d’Italia, il Festival di Sanremo, si è concentrata su cover e duetti degli artisti in gara con importanti cantanti del panorama musicale italiano. Proveremo a stilare una sorta di classifica con i cinque partecipanti alla competizione canora al top e i cinque che invece hanno fatto un flop clamoroso sul palcoscenico del Teatro Ariston.

Sanremo, i nostri 5 artisti preferiti della quarta sera

Impossibile stilare una classifica dalla prima alla quinta posizione delle cover più belle cantate questa sera. Semplicemente, abbiamo selezionato quelle che dovrebbero, a nostro avviso, essere tra le prime cinque di serata (ma ne mancano molte altre davvero meravigliose che abbiamo ascoltato e che comunque meriterebbero una menzione speciale).

  • Lazza con Emma e Laura Marzadori, La fine di Nesli. Il rapper, dopo che la sua Cenere – brano in gara a Sanremo – sta spopolando su tutte le piattaforme, colpisce ancora con una collaborazione perfetta. La sua voce e quella della cantante salentina si sposano perfettamente. A volte la Marrone tende a strafare, invece, in quest’occasione riesce a mantenere la foga e a collegarsi bene al collega. Lo strumento della prima violinista del Teatro alla Scala, poi, rende tutto ancora più magico. L’emozione arriva come un cazzotto allo stomaco.
  • Tananai con Don Joe e Biagio Antonacci, medley di Simone Cristicchi e Biagio Antonacci. L’esibizione è completa. Colui che lo scorso anno è arrivato ultimo a Sanremo si sta rifacendo alla grande, giocando un buon ‘campionato’ anche nella serata delle cover. La teatralità del cantautore, unita a quella di un Biagio Antonacci piombato a sorpresa, rende lo spettacolo un momento da ricordare di questo Festival.
  • Gli Articolo 31 con Fedez, medley delle canzoni iconiche del duo formato da J-Ax e DJ Jad: Domani smetto, Spirale ovale, Gente che spera, Maria, Tranqy funky. Fedez avrebbe potuto essere ‘di troppo’, invece con la sua ‘schitarrata’ iniziale ha dato la carica giusta a un momento che ha fatto cantare tutti i millennial – i nati negli anni ’80 e ’90 – d’Italia. Una bellissima energia.

  • Giorgia con Elisa, Luce (tramonti a nord-est) e Di sole e d’azzurro. Ci aspettavamo che questo duo spaccasse? Sì. L’ha fatto? Assolutamente. Quando le due voci più belle d’Italia si uniscono, il risultato è prevedibile, ma non per questo meno intenso. Sarebbe il caso di spiegare al mondo della musica come si fanno canto e contro-canto. Aspettiamo le vostre lezioni, Regine.
  • Marco Mengoni con Kingdom Choir, Let it be dei Beatles. Un’interpretazione, quella del cantante, che parte in sordina per poi esplodere con la forza dirompente del coro. Anche stavolta, quello che viene stimato da molti come il futuro vincitore di Sanremo, non delude.

Sanremo, i 5 artisti che hanno fatto ‘flop’ nella quarta sera

Oltre ai ‘promossi’, ci sono anche i ‘bocciati’ della serata, quelli cioè che proprio non hanno convinto, per un motivo o l’altro.

  • Ariete con Sangiovanni, Centro di gravità permanente di Franco Battiato. L’ex voce del talent Amici di Maria De Filippi avrebbe dovuto infondere un certo coraggio all’artista in gara che tutte le sere è apparsa troppo emozionata per rendere al meglio. Invece, se Ariete ‘fa bene’, Sangiovanni prende una serie di stecche. Che abbia perso anche la voce, oltre ai suoi capelli ricci? Battiato forse non sarebbe contento dello scempio andato in onda. Sembra il karaoke estivo, poca personalità – a parte gli errori tecnici.
  • Ultimo con Eros Ramazzotti, medley delle canzoni di Eros Ramazzotti. Un enorme peccato. Le voci meravigliose dei due artisti insieme avrebbero potuto far scintille, ma l’ex marito della showgirl Michelle Hunziker dimentica il suo stesso testo. Niccolò prova a mettere una pezza, ma gli viene da ridere e smette di fidarsi, cantando sopra l’altro. Che dispiacere! La performance avrebbe potuto essere un top invece, per noi, è un flop. Più che altro perché l’aspettativa era molto alta.

  • Shari con Salmo, Diavolo in me di Zucchero. All’inizio la cantante in gara a Sanremo allunga così tanto le note che non si capisce neanche quale sia il brano originale. Anche dopo infarcisce l’interpretazione di melismi che non rendono comprensibile una canzone già privata dell’arrangiamento epico di Fornaciari. Il rapper che l’accompagna salva un po’ la situazione, ma non basta. Ed è subito flop.
  • Gianluca Grignani con Arisa, Destinazione Paradiso. L’ artista sanremese, dopo che ieri ha bloccato la sua esibizione per problemi di audio, oggi ci sente benissimo ma riesce a sbagliare lo stesso. Non prende una nota neanche a pagarlo! La professoressa di Amici di Maria De Filippi tenta di migliorare l’esibizione, ma finisce per stonare anche lei. Purtroppo, nella musica, quando si fa la parte del ‘contro-canto’ e la linea melodica stona è impossibile non risultare cacofonici. Non basta neanche il ritorno di Beppe Vessicchio come direttore d’orchestra insieme al giovane maestro Enrico Melozzi per risollevare la situazione. “Abbiamo fatto un casino”, dice Arisa a fine esibizione. Purtroppo sì, togliete il microfono ai due e ridatelo a Emma e Lazza!

  • Mr. Rain con Fasma, Qualcosa di grande di Cesare Cremonini. L’esibizione non è un fiasco totale come alcune delle precedenti, tuttavia non è nemmeno brillante. Mettere le barre – strofe rap in più create ad hoc – non funziona sempre, soprattutto con canzoni iconiche come quella del bolognese. Dispiace perché per la gara ‘dei singoli’, Mr. Rain sta regalando grandissime gioie con la sua Supereroi.

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