Dopo la serata inaugurale, con qualche sermone di troppo e il caos combinato da Blanco, Sanremo procede più spedito con la seconda serata. Questa sera si sono esibiti altri 14 cantanti, completando l’intero roster scelto da Amadeus per l’edizione 2023 del Festival. Sarà che siamo entrati nel mood sanremese, ma il livello delle canzoni sembra alzarsi. Le pagelle di StrettoWeb per le 14 canzoni in gara questa sera.
Le pagelle dei cantanti in gara nella 2ª Serata di Sanremo 2023
Will – “Stupido” 5.5
Emozionato come un bambino, lui che bambino lo è stato solo qualche anno fa. Tosta rompere il ghiaccio all’Ariston arrivando da Sanremo Giovani, ma lui ce la mette tutta. Faccia pulita, pezzo semplice ma che si adatta ai TikTok. Premiamo il coraggio.
Modà – “Lasciami” 6
Sembra una canzone d’amore, ma racconta un tema che non viene mai trattato dandogli la giusta importanza: la depressione. Pezzo pop, non sarà a livello delle loro hit più conosciute, ma la voce di Kekko basta per una solida sufficienza.
Sethu – “Cause perse” 5.5
Altro prodotto di Sanremo Giovani al quale manca, comprensibilmente, ancora qualcosa. Tutti hanno fatto battute sul suo taglio di capelli, lui stesso dice all’interno del testo “ho una testa di merda”. Il ritornello fa un po’di casino e migliora la situazione generale, ma resta poco.
Articolo 31 – “Un bel viaggio” 6.5
Tornano insieme dopo anni in cui si sono odiati e lo ammettono, lo cantano davanti a tutti. Si emozionano, sono passati 20 anni dall’ultimo album insieme. L’effetto nostalgia fa passare sopra a qualche imperfezione nel ritornello. Il mood è un po’ quello di “Piccoli per sempre”, ma questa volta sono cresciuti. Siamo cresciuti. Eh sì, è stato un bel viaggio. P.S. lo scratch finale meriterebbe punti al Fantasanremo.
Lazza – “Cenere” 7.5
“Sirio” è stato il disco più venduto del 2022, Lazza spiega il perché anche al pubblico generalista. “Cenere” è un gran bel pezzo, moderno, ma adatto a un pubblico più vasto della normale fanbase del rapper. La penna non delude mai, il ritornello è efficace, lui sta bene sul palco. Dardust cuce tutto alla perfezione con un beat magnetico. Outsider di lusso, forse qualcosina in più.
Giorgia – “Parole dette male” 7.5
White soul cucito perfettamente su di lei, sul palco si trova a suo agio, con la voce di destreggia da veterana. Il pezzo è bello, fa presa, racconta malinconicamente una relazione finita: “e tu alla fine eri una bella canzone, la prima fuga al mare in moto d’estate”. Forse manca il guizzo che eleva il tutto. Podio molto probabile, se la gioca con Mengoni.
Colapesce e Dimartino – “Splash” 8
La sorpresa del Festival. Le frasi “Ma io lavoro… per non stare con te” e “ma che mare?! Ma che mare?!” si prestano al tormentone, ma il testo è ben più profondo di quel che sembra. Merita più di un ascolto, magari anche una lettura senza musica. È una canzone che parla degli affanni della vita, delle aspettative, della frustrazione che impedisce di godersi i momenti più belli. Lo “Splash” finale chiude la performance con un simpatico tuffo degli stessi cantanti: se letto nel contesto delle frasi conclusive del brano, forse risulterà meno ‘simpatico’.
Shari – “Egoista” 5
Scende leopardata dalle scale, traballa, fa un rapido passaggio al piano e poi stappa “una birra che sa di thè“. La musica è di Salmo, la voce è particolare ma come tutti i cantanti di “Sanremo Giovani” fatica ad essere convincente fino in fondo.
Madame – “Il bene nel male” 6.5
Si lascia alle spalle il caos green pass e lo fa con stile. La penna è una delle più interessanti della musica italiana. Il pezzo è trap-dance, ma riesce a raccontare qualcosa di intimo. Il ritmo e il ritornello “nel bene e nel male” sono più mainstream del solito.
Levante – “Vivo” 7
“Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico”. Parla della depressione post parto… no, davvero. Chi l’aveva persa un po’ di vista sarà rimasto sorpreso per un look totalmente nuovo, com’è nuovo anche il sound del pezzo uptempo che porta all’Ariston. Il ritornello resta in testa e convince.
Tananai – “Tango” 6
Melodico, romantico, malinconico. Dov’è finito il Tananai di “Sesso occasionale” e dei tormentoni estivi? Era arrivato ultimo all’esordio, ma la sua canzone era stata premiata con un grande successo post Festival. Questa ha tutto per finire nel dimenticatoio di metà classifica. “Abbiamo messo i Police, poi è arrivata la police” gli vale l’esibizione al di fuori della fascia protetta.
Rosa Chemical – “Made in Italy” 7.5
Travolgente. Trash. Geniale. Dà un colpetto al sovranismo “Made in Italy” spogliandolo di stereotipi e luoghi comuni. Ritmo super, ritornello che non esce dalla testa, più di un messaggio nascosto fra le righe senza essere morboso. Ringrazia Amadeus per averlo difeso dalla polemica di chi non lo voleva in gara, poi dedica la sua performance a “chiunque si sia sentito diverso”. Lui diverso lo è davvero e non passa inosservato. Nel bene e nel male. Preparatevi al tormentone.
LDA – “Se poi domani” 4
Sarà l’orario, ma ci sembra di sentire una scopiazzatina da Ed Sheeran. Il figlio di Gigi D’Alessio si presenta con una ballatina per ragazzi. Difficile staccarsi dall’effetto “Amici”.
Paola e Chiara – “Furore” 6.5
Scongelate direttamente dal periodo musicale a cavallo fra gli anni 90′ e il 2000, il glitter in viso fa anche effetto ghiaccio. Ritmo dance forse superato, ma mai pienamente. “Ballare, ancora ballare, come se fosse l’ultima canzone”: è proprio l’ultima canzone, fa ballare tutti. Missione compiuta. Bentornate!