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Perché Zelensky invoca gli F-16 (Lockheed Martin accelera la produzione)

Dopo aver ricevuto l’impegno per i carri armati pesanti, l’Ucraina è ora alla ricerca di aerei da combattimento occidentali di quarta generazione come l’F-16 statunitense. Fatti, numeri e approfondimenti

L’Ucraina punta agli aerei da combattimento F-16 dopo essersi assicurata i carri armati occidentali.

Germania e Stati Uniti si apprestano a inviare i carri armati — Leopard 2 e Abrams — ma già si parla della possibile fornitura di altra potenza di fuoco, vale a dire aerei da combattimento.

Mercoledì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di aver chiesto maggiore assistenza al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La Russia ha intensificato i tentativi di sfondare le difese dell’Ucraina con pesanti combattimenti nell’est del paese, sottolineando il bisogno di Kiev di più armi occidentali, avvertono i funzionari ucraini.

Kiev sembra fiduciosa che, come per i carri armati occidentali, alla fine riceverà anche gli F-16.

Ma l’utilità degli aerei da combattimento per l’Ucraina è oggetto di dibattito e dipende dall’aereo, dalle sue armi e dalle condizioni di volo, osservano gli esperti.

Tutti i dettagli.

ZELENSKY SI È ASSICURATO I CARRI ARMATI

Berlino ha annunciato mercoledì che invierà 14 dei propri carri armati Leopard 2 in Ucraina — e consentirà ad altri di inviare i propri carri armati di fabbricazione tedesca nel paese — mentre Washington ha comunicato l’intenzione di inviare 31 carri armati Abrams.

Dopo settimane di pressioni da parte degli alleati, la Germania e gli Stati Uniti hanno dunque promesso all’Ucraina dozzine di carri armati moderni per aiutare a respingere le forze russe, aprendo la strada a Canada, Polonia, Finlandia, Norvegia e altri a impegnarsi su questo fronte.

Ma ora che si è assicurata i tank, Kiev vorrebbe ricevere anche aerei da combattimento. Come l’F-16 Fighting Falcon, un caccia multiruolo sviluppato da Lockheed Martin per l’aeronautica americana. D’altronde i leader ucraini ne fanno richiesta sin dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina orientale, lo scorso febbraio.

LE PRETESE DI KIEV

“Avremo gli F-16”, ha sostenuto convinto giovedì alla Cnbc Yuriy Sak, consigliere del ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov.

Sak ha affermato che Kiev si aspettava un approccio simile alla questione dei carri armati, essenzialmente alleati riluttanti a fornire aerei da combattimento all’Ucraina prima di un eventuale accordo in tal senso, ma ha affermato che c’era la speranza che, in questo caso, la decisione fosse più rapida. “Speriamo che non ci saranno gli stessi errori, perché avremo gli F-16”, ha detto. “Se li prendiamo [riferito ai jet da combattimento occidentali], i vantaggi sul campo di battaglia saranno semplicemente immensi… Non sono solo gli F-16: velivoli di quarta generazione, questo è ciò che vogliamo” ha ribadito sempre il consigliere ucraino Sak a Reuters.

E il funzionario ucraino ha affermato di aspettarsi che gli Stati Uniti possano svolgere un ruolo chiave nello sbloccare la decisione di fornire aerei da combattimento.

LA POSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE BIDEN

Se l’anno scorso la consegna di aerei da combattimento fu appellata dall’addetto stampa del Pentagono “ad alto rischio”, ora Jon Finer, il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, afferma che “non hanno escluso né dentro né fuori alcun sistemi specifici”, compreso l’F-16, ricorda la Cnn.

L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden è pronta a valutare la fornitura all’Ucraina di qualunque tipo di sistema d’arma. Lo ha dichiarato ieri la viceportavoce del dipartimento della Difesa degli Usa, Sabrina Singh, commentando l’eventualità di un trasferimento a Kiev di caccia F-16, come riporta Agenzia Nova.

“Non credo che abbiamo mai tracciato alcuna linea. Non toglieremo nulla dal tavolo. Abbiamo trasferito sistemi per la difesa aerea. Per quanto riguarda le prossime mosse (…) non intendo anticipare alcun pacchetto (di aiuti militari) che non sia già stato annunciato, né alcuna decisione del presidente o del segretario della Difesa”, ha aggiunto Singh.

LOCKHEED MARTIN ACCELERERÀ PRODUZIONE F-16 A SOSTEGNO DELL’UCRAINA

Nel frattempo, il principale appaltatore della difesa statunitense Lockheed Martin vuole trovarsi pronto.

L’azienda accelererà la produzione di caccia F-16 per rifornire i Paesi che decideranno di trasferirli all’Ucraina, ha fatto sapere al quotidiano Financial Times il direttore operativo dell’azienda, Frank St. John.

In particolare, il manager di Lockheed Martin ha affermato: “Accelereremo la produzione degli F-16 a Greenville al fine essere nella condizione di rifornire agevolmente qualunque Paese decida di effettuare trasferimenti a terze parti per aiutare (l’Ucraina) nell’attuale conflitto”. Inoltre, Frank St. John ha precisato che Lockheed Martin “non è coinvolta direttamente in colloqui” in merito al trasferimento di aerei da combattimento all’Ucraina.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI

Ma come molte altre armi occidentali fornite finora, è improbabile che l’F-16 rappresenti un game changer nel conflitto.

Justin Bronk, senior research fellow presso il think tank britannico RUSI, ha commentato su Twitter che l’aeronautica ucraina trarrebbe grandi benefici dai caccia occidentali in termini di letalità aria-aria e potenzialmente aria-terra. Allo stesso tempo ha evidenziato che sarebbero un bersaglio ad alto rischio dai missili superficie-aria russi. I caccia dovrebbero volare molto bassi vicino alla linea del fronte, cosa che “ridurrebbe drasticamente la portata effettiva dei missili e limiterebbe le opzioni di attacco” secondo Bronk.

I PAESI EUROPEI CHE DISPONGONO DI F-16

Infine, alcuni paesi europei stanno prendendo in considerazione l’invio di F-16 in Ucraina. Il ministro degli Esteri olandese Wopke Hoekstra ha dichiarato la scorsa settimana che i Paesi Bassi prenderanno in considerazione qualsiasi richiesta di inviare F-16 con “mente aperta” e che non ci sono “tabù” sul supporto militare.

Oltre ai Paesi Bassi, altri sette paesi Nato europei pilotano F-16, tra cui Polonia, Norvegia e Romania. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti deve approvare le vendite o i trasferimenti a paesi terzi di caccia di fabbricazione americana. Questo significa che i paesi europei avrebbero bisogno del sostegno politico dell’amministrazione Biden.

QUESTIONI PRATICHE

Ma “con o senza l’autorizzazione, l’invio di caccia a Kiev comporta di per sé una serie di complicazioni logistiche, sottolinea l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale).

“In Ucraina mancano piste adatte al decollo degli F-16 e qualsiasi tentativo di costruirle sarebbe facilmente individuabile (e colpibile) dai russi. Il loro utilizzo, inoltre, richiede mesi di addestramento: se per i carri armati si prevede un periodo di diverse settimane (12 per i Leopard e 22 per gli Abrams), imparare a pilotare F-16 richiede fino a 9 mesi” ha messo in luce l’istituto.

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