Il politicamente corretto e l’ideologia woke colpiscono ancora. Dopo la censura delle opere del grande autore Roald Dahl, ora tocca a tutti i libri dedicati alla figura di James Bond. Ebbene sì, in occasione del 70esimo anno dalla pubblicazione di Casino Royale, il primo libro della serie, la detentrice dei diritti d’autore, la Ian Fleming Publications Ltd, ha deciso di commissionare una revisione per cancellare tutte quelle parole che verrebbero identificate come politicamente scorrette.

Si tratta dell’ennesimo tentativo di revisionismo storico, culturale e letterario, che sta trovando il proprio humus soprattutto in Regno Unito e negli Stati Uniti. In Gran Bretagna, per esempio, pochi anni fa si arrivò a rivisitare la grande opera di William Shakespeare – The Tempest – in quanto ritenuta intrinsecamente razzista. In Usa, invece, il mondo progressista associato a Black Lives Matter sta cercando da tempo di dipingere la popolazione americana come geneticamente razzista, sessista, maschilista, arrivando a distruggere le statue di Cristoforo Colombo o Thomas Jefferson. Ed è proprio su questa linea che si pone l’ultima censura, quella nei confronti del grande agente 007.

Come riportato dal quotidiano inglese The Telegraph, le storie di James Bond dovranno essere edulcorate da alcuni termini che potrebbero suscitare intolleranza e sentimenti razzisti. Tra questi, si fa riferimento alle formule: “persona di colore”, “negro”, “nero” o addirittura “africano“. Ma non finisce qui. Ogni nuova edizione di James Bond riporterà inoltre la dicitura: “Questo libro è stato scritto in un’epoca in cui erano comuni termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni”.

Per approfondire:

Una scena del libro, ambientata durante uno striptease in un nightclub di Harlem, in origine riportava la dicitura: “Bond sentiva il pubblico ansimare e grugnire come maiali alla mangiatoia”. Oggi, è stato modificato in “Bond poteva percepire la tensione elettrica nella stanza”. In altre opere, tra cui Thunderball (1961), Quantum of Solace (1960) e Goldfinger (1959), sono state eliminate anche le etnie, come se queste potessero suscitare discriminazioni o comportamenti razzisti. È il nuovo passo del politically correct: la cultura della cancellazione. O meglio, la cancellazione della cultura.

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