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Nordio blinda le regionali: informativa sul caso Delmastro dopo il voto

Ancora scontro sul caso Cospito dopo le rivelazioni fatte dal sottosegretario alla Giustizia al collega Donzelli e da questo denunciate in Aula. Mozioni Pd-M5S: Delmastro si deve dimettere. L’imbarazzo di Forza Italia: “Non ci smarchiamo ma facciamo valere le nostre posizioni”, dice Cattaneo

A meno di una settimana dalle elezioni amministrative, non accenna a calare la tensione sul caso Cospito, e sulle rivelazioni fatte dal sottosegretario Andrea Delmastro al collega di FdI Giovanni Donzelli e da questi denunciate in Aula, riguardo ai colloqui tra l’anarchico abruzzese e i boss di ‘ndrangheta e camorra contro 41 bis ed ergastolo ostativo. Ma a mettere in sicurezza le regionali ci pensa Carlo Nordio: l’informativa del ministro della Giustizia arriverà in Aula martedì 14 febbraio. Giusto il giorno dopo il voto, che in Lazio e Lombardia si terrà domenica e lunedì 12 e 13 febbraio.

Ieri comunque è stata guerra di mozioni tra FdI e opposizione che in Aula intende ritrovarsi assieme. I Cinque Stelle hanno depositato una mozione che accusa il sottosegretario di aver “abusato dei suoi doveri” e recato pregiudizio a indagini di mafia e terrorismo. Il Pd ne ha depositata un’altra, alla quale si potrebbe unire anche il Terzo polo, che censura “la rivelazione di informazioni riservate e delicatissime per lotta a mafia e terrorismo” e mostra “l’assoluta inadeguatezza” del sottosegretario. Intanto Fdi, in contemporanea, presenta un testo a favore del 41 bis

Un sottosegretario non può essere sfiduciato come un ministro, ma può essere invitato a dimettersi, così come chiedono appunto le due mozioni di grillini e dem. Se passasse anche una sola delle due, il sottosegretario dovrebbe essere invitato a dimettersi. In caso di rifiuto la sua nomina potrebbe venire revocata dal presidente della Repubblica sentito il presidente del Consiglio, d’intesa con il ministro interessato. I precedenti non mancano: dal caso dell’allora sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Armando Siri, a quello dell’allora viceministro Vincenzo Visco coinvolto nel 2007 nella vicenda Unipol-Gdf.

Intanto la Procura di Roma va avanti nell’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio, con le prime audizioni e l’acquisizione dei documenti dal Gom (Gruppo operativo mobile) per capire se le relazioni di cui ha parlato il sottosegretario a Donzelli fossero riservate o meno. O se lo fosse il loro utilizzo. Dai primi riscontri, segnala il Corriere della Sera, filtra che non si trattava di documenti classificati, né segreti. Ma di quelle relazioni che vengono prima “lavorate” dal Gom per capire se ci sono notizie di reato o elementi utili da tenere sotto attenzione, altrimenti trasmesse “in chiaro” al Dap. 

Intanto, sempre attraverso una intervista al Corriere, traspare tutto l’imbarazzo degli azzurri per la vicenda. Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati di Forza Italia, ricorda che il suo partito non ha mai alazato i toni, anzi “quando è esplosa la polemica proprio io ho chiesto al presidente che fosse interrotta la seduta, noi ci siamo operati perché il ministro Nordio venisse subito a chiarire“, dice. “Noi siamo una delle forze della coalizione – aggiunge – e abbiamo le nostre posizioni. Non ci smarchiamo ma le facciamo valere“. E, ancora, chi ha ragione tra Pd e FdI “lo stabilirà il Giurì, ma sia chiaro: noi sosteniamo il 41 bis senza alcuna ambiguità” e sulla mozione del partito di Giorgia Meloni per mantenere il 41 bis a Cospito “esamineremo le mozioni e decideremo: sicuramente il centrodestra non si dividerà”. 

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