Sono 34 i capi d’imputazione contestati all’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nell’udienza di martedì scorso, quando il Tycoon si è presentato per la prima volta dinanzi al Tribunale per il caso Stormy Daniels.

I fatti ormai sono noti. The Donald, per mezzo del suo legale, avrebbe comprato il silenzio dell’attrice pornografica, con la quale l’ex inquilino della Casa Bianca ha intrattenuto una relazione a cavallo tra il 2005 ed il 2006. Secondo il procuratore Alvin Bragg, il legale di Trump avrebbe poi mascherato la somma rendicontandola erroneamente. Da qui, il magistrato democratico vorrebbe condannare il Tycoon per violazione della legge sui finanziamenti elettorali.

Questa volta, però, non ci addentreremo nel tentativo di individuare le (grandi) fragilità dell’accusa di Bragg. Piuttosto, delle recenti dichiarazioni della diretta interessata, Stormy Daniels appunto. Dopo un’intervista al Financial Times, al programma televisivo Piers Morgan Uncensored, poche ore dopo la prima udienza, l’ex attrice ha affermato che “Donald Trump non merita di andare in prigione” per il reato contestato dalla procura. Insomma, una difesa dell’ex presidente che arriva direttamente dalla prima persona in causa. Ora, però, il rischio che le indagini si tramutino in vere e proprie inchieste politiche è reale, dove la procura di Manhattan tenterà di fare lo sgambetto decisivo ai repubblicani per la corsa alle presidenziali del 2024.

Trump, dal canto suo, ha deciso di affrontare coraggiosamente il processo, forse conscio degli effetti benevoli che potrebbe ottenere in caso di esito a suo favore del procedimento. Nei giorni scorsi, il presidente della Florida, il repubblicano e rivale De Santis, aveva negato le voci di una possibile tutela di Trump.  Al primo, infatti, sarebbe spettato il compito di concedere o meno l’estradizione verso lo Stato di New York, ma così non è andata. E ora il Tycoon dovrà difendersi dai 34 capi d’imputazione contestati dalla procura.

Per approfondire:

Certo, però, che sono le stesse parole di Stormy Daniels a lasciare innumerevoli dubbi sulla direzione che potrebbero prendere le indagini. Il confine tra giustizia e politica è estremamente sottile, soprattutto negli Stati Uniti, e potrebbe essere che l’ex pornostar abbia già capito dove il procuratore Bragg voglia andare a parare. Il caso Daniels è un appiglio per qualcosa di più grande. Qualcosa di politico.

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