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La premier in visita alla prefettura di Milano per fare un punto sulla sicurezza: “Lezioni di tiro a segno a scuola? Nessuno ci ha mai pensato nemmeno lontanamente”. Su Delmastro e Donzelli: “Non c’è bisogno di dimissioni”
Il “caso Fazzolari”? “Per me il caso è un altro. Fazzolari dice che questa cosa non l’ha mai detta. Si dà una notizia, ma quando viene smentita da tutti gli interessati forse uno ne dovrebbe prendere atto. Nessuno ha mai pensato nemmeno lontanamante alla cosa che è stata attribuita a Fazzolari. Non mi pare una notizia da continuare a commentare“. Così la premier Giorgia Meloni ha risposto, da Milano, a proposito della polemica che ha riguardato il suo sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Che secondo il quotidiano La Stampa avrebbe parlato della volontà di introdurre lezioni di tiro a segno a scuola. Retroscena smentito in mattinata dallo stesso esponente di Fratelli d’Italia.
La premier è in visita nel capoluogo lombardo per partecipare a un evento a sostegno della candidatura di Attilio Fontana alla presidenza della Regione. Ne ha approfittato, nel pomeriggio, per far visita al prefetto di Milano insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Dove ha discusso, anche con il sindaco della città Beppe Sala, del piano sicurezza che ha interessato anche la stazione Centrale. In seguito alle nuove disposizioni del Viminale dal 16 gennaio “oltre 40mila persone sono state controllate nei principali scali italiani”, ha spiegato la presidente del Consiglio, che è intervenuta pure su altre questioni.
Come quella che ha riguardato la divulgazione di intercettazioni carpite in carcere (tra Alfredo Cospito e alcuni boss mafiosi) da parte del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, passategli dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. “Non c’è bisogno di dimissioni da parte di Delmastro e Donzelli”, ha detto Meloni. “Il ministero della Giustizia ha più volte detto che quei documenti non erano coperti da segreto, tant’è che erano a conoscenza di buona parte della stampa, che ne scriveva ampiamente. Vedremo cosa dirà la procura”, ha argomentato la premier.
Che poi sulla minaccia degli anarchici attorno al caso Cospito ha richiamato al senso di responsabilità e di unità nazionale. “Posso condividere o non condividere i toni. Penso che non sia intelligente che le istituzioni si dividano, perché è un momento delicato. Ho chiesto a tutti di abbassare i toni, vale anche e soprattutto per gli esponenti di Fratelli d’Italia”.
Meloni ha anche sottolineato, a proposito dell’offerta del fondo Kkr per rilevare Tim, che è un “dossier che stiamo seguendo con grande attenzione”.