Redazione 09 febbraio 2023 11:54
L’Università di Parma, attraverso il CUCI – Centro Universitario per la Cooperazione Internazionale, guida una partnership internazionale per la transizione energetica in Rwanda. L’Ateneo è infatti capofila del progetto GREATER, che coinvolge quattro istituzioni ruandesi (INES-Ruhengeri, Rwanda Polytechnic, University of Technology and Arts of Byumba e University of Rwanda) e tre europee (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Italia; Hochschule Niederrhein, Germania; Hochschule Bonn-Rhein-Sieg, Germania).
Il progetto GREATER mira ad accompagnare la transizione energetica in Rwanda formando professionisti e creando strutture che agevolino e rendano “smart” la crescita sociale ed economica del paese. Il progetto ha ottenuto dall’Unione Europea un finanziamento di 800mila euro dal Programma “Erasmus+ Cooperation for innovation and the exchange of good practices”, sotto l’azione “Capacity Building in higher education – Joint Projects”, e avrà una durata di tre anni.
Al kick off meeting, che si è svolto nei giorni scorsi a Musanze – Rwanda, hanno partecipato per l’Università di Parma il coordinatore Paolo Ciampolini, docente al Dipartimento di Ingegneria e Architettura, e Roberto Valentino, docente al Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e Vicedirettore del CUCI. In video è intervenuto anche il Prorettore Vicario Paolo Martelli.
Il progetto intende contribuire a contrastare la povertà energetica e la disuguaglianza nell’accesso alla elettricità che caratterizza ancora molti paesi africani. L’attività principale di GREATER sarà la progettazione di 8 curricula nuovi o rinnovati nel campo dell’energia intelligente e green, con l’introduzione di solide basi digitali. Verranno creati 4 “Living Labs” accessibili alle comunità locali che consentiranno alla popolazione di entrare in contatto e familiarizzare con le tecnologie. I “Living Labs” permetteranno anche a studentesse e studenti di sperimentarsi in un ambiente realistico.
Il progetto ha il sostegno del Ministero dell’Istruzione ruandese e di aziende locali attive nel mercato dello sviluppo energetico.