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L'Italia ha ancora una speranza sui biocombustibili?

Biocarburanti

La partita sui biocarburanti non è persa, assicura Giorgia Meloni. Ma non è detto che la Commissione europea concederà all’Italia lo stesso trattamento riservato alla Germania con gli e-fuel

“No, la partita sui biocarburanti non è affatto persa”, ha dichiarato oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine del Consiglio europeo.

IL DIVIETO AI MOTORI ENDOTERMICI E LA DEROGA PER GLI E-FUEL

La “partita” di cui parla è quella sul divieto di vendita europeo di nuovi veicoli con motore a combustione interna dal 2035, una decisione che di fatto esclude ogni alternativa alla mobilità elettrica ma che la Commissione sembra essere disposta a rivedere, almeno in parte. Per convincere la Germania ad aderire alla normativa – è contraria perché vuole tutelare la propria industria automobilistica da una transizione che considera troppo brusca -, la Commissione ha proposto una deroga per gli e-fuel, dei combustibili sintetici “neutri” dal punto di vista delle emissioni: vengono prodotti in laboratorio utilizzando la CO2 catturata e l’idrogeno verde (da fonti rinnovabili).

LE PAROLE DI MELONI SUI BIOCARBURANTI

“È vinta la battaglia sulla neutralità tecnologica”, ha aggiunto Meloni, “che è la condizione per riconoscere i biocarburanti”. La neutralità tecnologica è quel principio che invita a prendere in considerazione tutte le tecnologie disponibili per la decarbonizzazione, e non soltanto alcune: l’elettrico a batteria, nel caso specifico della mobilità leggera.

COSA VUOLE L’ITALIA

Il governo italiano vorrebbe che ai biocarburanti – prodotti da scarti organici o da colture come il mais, e utilizzabili nei motori tradizionali – sia riconosciuto lo stesso trattamento riservato agli e-fuel: che vengano cioè considerati carbon neutral.

In sostanza, l’Italia e la Germania vorrebbero che le emissioni di un’automobile non vengano “misurate” al tubo di scappamento, ma che venga preso in considerazione l’intero ciclo di vita della tecnologia che alimenta il veicolo. Se si guarda al tubo di scarico, allora l’unica tecnologia “pulita” è l’elettrico, perché la combustione dei biocarburanti e degli e-fuel rilascia gas serra; se invece si adotta una misurazione più ampia, gli e-fuel e i biocarburanti sono “neutri” perché compensano la CO2 emessa con quella catturata per produrli (nel caso degli e-fuel) o con quella risparmiata (i biocarburanti si possono ottenere dai rifiuti, non da nuove risorse fossili).

I BIOCARBURANTI SONO CARBON NEUTRAL?

Nonostante il richiamo alla neutralità tecnologica, pare che la Commissione europea voglia mantenere separati i due combustibili, concedendo l’etichetta di carbon neutral solo agli e-fuel.

I biocarburanti non sono tutti uguali. Quelli più critici sotto il profilo della sostenibilità sono quelli tradizionali, che utilizzano colture agricole e che quindi implicano consumi di acqua, suolo e fertilizzanti. I biocarburanti avanzati, invece, si producono dagli scarti agroalimentari e dai rifiuti organici: oltre a non entrare in competizione con l’uso alimentare, usano materie prime giunte ormai a fine vita e rappresentano dunque un esempio di economia circolare.

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