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Il rialzo della Bce danneggerà gli italiani, ecco come. Report Fabi

La decisione della Bce sui tassi porterà al raddoppio delle rate dei nuovi mutui a tasso fisso. E non solo. Cosa dice lo studio della Fabi

Le famiglie indebitate in Italia sono 6,8 milioni, pari a circa il 25% del totale; di queste, 3 milioni e mezzo hanno dei mutui per l’acquisto di una casa. Ed è su di loro che maggiormente pesa e peserà il rialzo del costo del denaro deciso dalla Bce.

Ecco in sintesi i risultati di uno studio della Fabi, la federazione dei bancari guidata dal segretario generale Lando Maria Sileoni.

LE CONSEGUENZE DELLA DECISIONE BCE SUI TASSI

A fare i conti, dopo la riunione del direttivo dell’Eurotower che giovedì deliberato di portare al 3% il tasso base e annunciato l’intenzione di procedere a un nuovo aumento di mezzo punto a marzo, ci ha pensato la Fabi.

Comprare un’automobile a rate, per esempio un modello da 25.000 euro, potrebbe costare, nel caso di un finanziamento decennale a un tasso dell’11,3%, oltre 5.500 euro in più rispetto al 2021. Per quanto riguarda i nuovi mutui, le rate di quelli a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile dovrebbe salire del 31%.

COME CAMBIERANNO I MUTUI A TASSO FISSO E VARIABILE

Piu nel dettaglio, per un nuovo mutuo a tasso fisso da 200.000 euro a 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere del 3,9%), la rata mensile e di 1.056 euro. Per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 3,7%, la rata mensile e, invece, di 517 euro.

Quanto ai vecchi mutui, invece, nessuna differenza per quelli a tasso fisso, mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 43%. Tradotto: chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 715 euro, ovvero 215 euro in più.

I nuovi mutui a tasso fisso sono passati da un interesse medio di circa 1,8% ad anche oltre il 4% con le rate mensili che, pertanto, possono risultare, sulla base delle offerte delle banche, anche raddoppiate.

I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero arrivare, a breve, in media, al 3,4% dallo 0,6% di fine 2021: vuol dire che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà’ di 872 euro, ben 206 euro in piu (+31%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa, ovvero 665 euro.

IL FINANZIAMENTO AL CONSUMO

Per quanto riguarda il finanziamento al consumo, il tasso d’interesse medio, che alla fine del 2021 era dell’8,1%, potrebbe arrivare all’11,3%. Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passa così da 37.426 euro a 42.986 euro, con una differenza complessiva di 5.560 euro (+15%).

Se invece si vuole comprare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, il costo totale sale da 942 euro a 1.022 euro, con una differenza complessiva di 81 euro (+8,6%).

IL COMMENTO DI SILEONI (FABI)

“C’è un ulteriore rischio all’orizzonte: a marzo, infatti, la Banca centrale europea potrebbe rialzare i tassi di un altro mezzo punto raggiungendo così  il 3 e mezzo per cento. Contemporaneamente, però, la stessa presidente della Bce, Christine Lagarde, ha parlato di probabile cambio di strategia che porterebbe a non toccare più’ i tassi. Meglio tardi che mai, è opportuno dirlo, perché poi a pagarne le conseguenze sono, purtroppo, le famiglie e le imprese italiane”, commenta Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani.

LO STUDIO DELLA FABI SUI MUTUI

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