Non ci sta Francesco Facchinetti, che grida tutta la sua rabbia per la rapina a mano armata subita da suo padre Roby nella villa di famiglia, a Bergamo. Lui, l’ex giovane Capitan Uncino, le idee ce le ha piuttosto chiare su di chi sia la colpa: l’Italia è un Paese insicuro, pericoloso, e sono i politici ad averlo reso tale, con la loro incapacità e il loro menefreghismo.
Francesco, in una serie di stories poi cancellate dal suo profilo Instagram, si riprende mentre è in macchina, forse diretto proprio alla villa di suo padre, dove il cantante dei Pooh ha vissuto la terribile esperienza di essere minacciato da tre uomini armati.
«Purtroppo è vero, mio padre, mia madre, mio fratello e mia sorella hanno subito in casa una rapina a mano armata», conferma Facchinetti Jr all’inizio delle sue Stories su Instagram. «Una di quelle cose brutte che vedi solamente nei film e non pensi mai che possa succedere anche a te». Poi parte l’attacco all’Italia e a chi la governa e l’ha governata in passato: «Sono molto triste e amareggiato di come si è trasformato il nostro Paese», prosegue Francesco. «Qualcuno dice che è normale che ci rapinino se abbiamo una villa, ma non è una condanna avere una villa, non è una condanna aver guadagnato i soldi onestamente: io mi devo sentire libero e sicuro nel paese dove vivo».
«È una vergogna che in un Paese dove c’è la pressione fiscale superiore al 60 % noi non ci sentiamo sicuri», prosegue, facendo i complimenti al governo, alla destra e alla sinistra «incapaci di mantenere il controllo e l’ordine in questo Paese» e «interessati non a fare politica ma solo propaganda».
Una situazione talmente drammatica, secondo Facchinetti, da giustificare una fuga all’estero. «Chi può, come ho fatto io, va ad abitare da un’altra parte», continua nelle stories, dove appare davvero preoccupato e arrabbiato per la rapina subita dalla sua famiglia. «Per tutti quelli che si domandano come mai siamo andati ad abitare in Svizzera il motivo è questo: io non voglio crescere i miei figli in un Paese in cui non possono essere liberi. Un Paese dove ho paura a farli andare al parchetto, ho paura di lasciare mia moglie a casa da sola, e i miei figli a casa con mia moglie», prosegue Francesco citando Wilma Faissol (alias «Lady Facchinetti»), che avevamo lasciato nella loro villa di Mariano Comense, prima che evidentemente si trasferissero in Svizzera. «Quindi per concludere complimenti a voi, incapaci capre che avete reso il Paese più bello del mondo un Paese insicuro, un Paese dove c’è da avere paura: siete delle capre ignoranti. Anzi, le capre sono più intelligenti di voi», conclude un alterato Facchinetti prima di eliminare le stories, forse pentito per i toni utilizzati.