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Frana ex SP Melia-Scilla, il racconto di una maestra: “quel giorno ero lì. Rassegnati a un disastro annunciato”

A oltre un anno dalla frana dell’ex SP che collega Melia a Scilla non è stato preso alcun provvedimento. Il racconto di una maestra che quel giorno ha attraversato quella strada, l’amarezza per un disastro annunciato

Frana SP Melia-Scilla

Il 10 dicembre del 2021 franava l’ex strada provinciale che collega Melia a Scilla, mentre nel giugno dello stesso anno un nubifragio aveva spazzato via la strada interpoderale delle Grotte di Tremusa, che collega la borgata ad una delle sue valli più fertili ed all’acquedotto SORICAL. Da oltre un anno i disagi causati da questi eventi sono ignorati dall’opinione pubblica all’infuori dei cittadini direttamente coinvolti.

Affinché si giunga ad una risoluzione, si è deciso di dare un volto ed una storia a tale disagio. A parlare è oggi Clelia Cardona, maestra alla scuola dell’infanzia di Melia. “Ho percorso quella strada proprio la mattina in cui è franata. Guardando indietro ho assistito allo smottamento. Non ho avuto paura, ma ho provato l’amarezza di un disastro annunciato ed il peso nel prendere atto che da quel giorno mi sarebbe toccato fare un giro assurdo pur di andare a lavorare – spiega Clelia Cardona – Temo che ci si stia rassegnando ed abituando alla frana. Per un anno non abbiamo avuto comunicazioni ufficiali, ma solo voci su un iter per il ripristino che fino a qualche settimana fa era impercepibile. Il precedente della strada di Tremusa alimenta la sfiducia. Il silenzio e l’inerzia hanno trasmesso così un solo messaggio: nessuno a Scilla o a Reggio si interessa di Melia. Questa campagna di sensibilizzazione sta animando una speranza. La scuola dell’infanzia è un servizio essenziale, questa frattura è nociva ai diritti dei bambini, i quali così si vedono penalizzati nel costruire con continuità la loro relazione educativa col territorio“.

La maestra Clelia Cardona commenta pure le ripercussioni sociali della vicenda. Più Scilla resta isolata da Melia, più i melioti si disaffezioneranno alle loro istituzioni. La sensazione è che il paese abbia reagito spostando i propri interessi su Campo Calabro, un po’ come accade in favore di Bagnara per Solano, altra frazione scillese alle pendici dell’Aspromonte. Chi dalle periferie prima si rivolgeva al centro per il pediatra, la banca o il supermercato, gradualmente abbandonerà Scilla, la quale col tempo avvertirà l’isolamento più delle sue frazioni.

Un memorandum contenente questa intervista è stato depositato presso gli Uffici preposti al rilascio delle autorizzazioni indispensabili alla Città Metropolitana per l’affidamento dei lavori, per i quali sono già stati vincolati 598.554,44 euro. L’opinione pubblica presti attenzione a questi nostri concittadini, poiché a Melia il silenzio isola più delle frane.

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