La grande scoperta nelle province di Jammu e Kashmir potrebbe rendere l’Inda indipendente sul litio, un metallo strategico per la transizione energetica. Tutti i dettagli
L’India ha scoperto nelle province di Jammu e Kashmir un enorme giacimento di litio stimato in 5,9 milioni di tonnellate: una risorsa che renderà il Paese autosufficiente e gli permetterà di diventare un player globale nei comparti delle batterie, pannelli solari e degli stessi veicoli elettrici.
La scoperta
L’annuncio della scoperta è stato dato con un tweet dello scorso 10 febbraio dal Ministero delle Miniere:
Geological Survey of India has for the first time established 5.9 million tonnes inferred resources (G3) of lithium in Salal-Haimana area of Reasi District of Jammu & Kashmir (UT).@GeologyIndia
1/2 pic.twitter.com/tH5uv2BL9m
— Ministry Of Mines (@MinesMinIndia) February 9, 2023
Dalla comunicazione si evince che è stato il Geological Survey of India a individuare il giacimento che si trova nell’area di Salal-Haimana del distretto di Reasi, nelle province di Jammu e Kashmir.
La scoperta arriva dopo che, nel gennaio di due anni fa, l’Atomic Minerals Directorate for Exploration and Research,dopo alcune ricerche preliminari, aveva individuato nelle rocce magmatiche della regione di Marlagalla-Allapatna del distretto di Karnataka’s Mandya un altro giacimento significativo ma meno ricco di litio, stimato in 1.600 tonnellate.
Se le successive esplorazioni condotte nell’area di Salal-Haimana confermeranno l’entità del giacimento, osserva Quartz, l’India si ritroverà ad avere in casa le settime riserve al mondo di litio.
“Aatmanirbhar”: l’India verso l’autosufficienza
Fino a questo momento, l’India è stata dipendente dalle importazioni di minerali come il litio ma anche il nickel e il cobalto.
Per il litio, in particolare, la produzione industriale del subcontinente era strettamente dipendente dalle importazioni di Paesi come Australia, Cina e Argentina. La maggior parte delle batterie elettriche in uso in India arrivano da realtà quali Hong Kong, Cina, Indonesia e Vietnam.
Ecco perché, dopo la nuova scoperta, il Ministro indiano alle miniere Vivek Bharadwaj ha dichiarato trionfalisticamente ai reporter che l’India da quel momento diventava “aatmanirbhar”, espressione in lingua hindi molto ricorrente nei discorsi del premier Narendra Modi che si può tradurre letteralmente con “autosufficiente”.
L’opinione degli esperti
Per Pankaj Sharma, cofondatore e direttore di Log9 Materials, l’indisponibilità fino a questo momento del litio nel Paese “è stato uno dei motivi per cui l’India era dipendente da altri Paesi per le batterie Li-Ion e altri componenti delle auto elettriche”. Ecco perché la scoperta fatta nel Jammu e Kashmir “sosterrà l’ambizione dell’India di diventare autosufficiente nelle sue necessità di immagazzinamento dell’energia”.
Come osserva un altro esperto, lo scienziato della terra indiano Shakil Romshoo, “il prezzo del litio è incrementato di molte volte recentemente per via del suo uso in tutto il mondo nelle applicazioni industriali e di una conseguente domanda in crescita”.
Il nuovo giacimento dunque – ha dichiarato Romshoo al quotidianoGreater Kashmir– “aumenterà significativamente le entrate (dell’India) e farà da propulsore allo sviluppo socioeconomico del Jammu e Kashmir. Inoltre, l’uso del litio in importanti settori manifatturieri rafforzerà lo sviluppo scientifico del Paese”.
Romshoo è anche convinto che la nuova scoperta aiuterà l’India a mantenere le sue promesse internazionali di decarbonizzare l’economia entro il 2070: il giacimento, rileva lo scienziato, “permetterà all’India di centrare i suoi obiettivi sul cambiamento climatico alla luce del fatto che la produzione e l’uso su larga scala di veicoli elettrici ridurranno significativamente le emissioni da combustibili fossili”.
Una manna per l’India
Come notato dal quotidiano The Hindu Business Line, il giacimento di litio scoperto nel Jammu e Kashmir affiderà all’India un ruolo di primo piano in un’industria dell’auto elettrica che raggiungerà entro il 2030 una dimensione di mercato superiore a 800 miliardi di dollari.
Tutto questo avverrà in un contesto produttivo globale che, secondo le stime della Banca Mondiale, avrà bisogno di incrementare del 500% la disponibilità di minerali come litio, grafite e cobalto per raggiungere entro il 2050 gli obiettivi sul cambiamento climatico.
Ma la scoperta avrà anche un impatto locale in quanto, come rileva Quartz, aiuterà l’India a mantenere la sua promessa di incrementare del 30% entro il 2030 il numero di auto elettriche private in circolazione.
Dove sono le più grandi riserve di litio nel mondo?
Con la nuova scoperta, si è già detto, l’India si ritroverà con le settime riserve mondiali di litio.
Ma la maggior parte della disponibilità di quello che viene chiamato “oro bianco” si concentra attualmente nel cosiddetto “triangolo del litio” formato da Argentina, Bolivia e Cile dove è depositato il 75% del litio mondiale.
L’attuale classifica dei produttori vede in testa il Cile con 8 milioni di tonnellate, seguito dai 2,7 milioni di tonnellate dell’Australia, i 2 milioni dell’Argentina e il milione della Cina.
La Bolivia non rientra in questa graduatoria perché le sue riserve, considerate le più grandi al mondo e stimate in 21 milioni di tonnellate, non sono state ancora sfruttate. Ma, come scrive la Bbc, il ritardo della Bolivia sarà presto recuperato grazie all’investimento fatto da Catl, colosso cinese delle batterie, che si è recentemente aggiudicato l’appalto per estrarre il minerale.
Il presidente boliviano Luis Arce ha salutato come “storica” l’impresa del consorzio guidato da Catl, che ha investito più di un miliardo di dollari per lo sviluppo della fase 1 del progetto.
Ma in Bolivia, vista la posta in gioco, si stanno muovendo altri attori alla ricerca di partnership. Tra le compagnie che stanno negoziando con il governo boliviano ci sono l’americana Lilac Solutions, la russa Uranium One Group e tre grandi imprese cinesi.
L’obiettivo che si è posto il presidente Arce è di cominciare entro il 2025 l’esportazione di batterie in litio.
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