Redazione 24 gennaio 2023 08:23
“Stanotte vado io a vendere da mangiare”. Il pusher 32enne eduadoriano, residente a Fidenza, e finito agli arresti domiciliari in seguito all’operazione Black House – che ha portato a misure cautelari nei confronti di 29 persone e al sequestro di hashis, cocaina, eroina e metadone – comunicava così al telefono con un altro pusher coinvolto nell’inchiesta.
“Vendere da mangiare” era il linguaggio, nemmeno troppo celato, per riferirsi all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina tra Alseno, in provincia di Piacenza, e Fidenza. E’ quanto emerge dalle intercettazioni riportate all’interno dell’ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Piacenza, che ha disposto le misure cautelari per 29 persone. “Vendi da mangiare solo agli amici ma è lì che ne deve approfittare” è il consiglio che il 32enne dava, sempre per telefono, ad un altro pusher
Il 32enne residente a Fidenza, stando all’accusa, avrebbe detenuto e ceduto cocaina a vari soggetti, utilizzando per i contatti un numero di telefono cellulare. Tra gli acquirenti anche un infermiere. Lo scambio avveniva generalmente per strada. Il costo della dose variava dai 50 ai 70 euro. La vendita di coca sarebbe avvenuta tra Fidenza e Alseno dal mese di gennaio al mese di agosto 2021. Al 32enne vengono contestate diverse ipotesi di detenzione e cessione di cocaina nei confonti di vari acquirenti, nell’arco di circa otto mesi.