Redazione 13 febbraio 2023 15:05
Due chilometri di argini consortili nella Bassa Parmense saranno, entro la fine della prossima primavera, definitivamente consolidati e posti in sicurezza con la massima priorità dal Consorzio di bonifica che, grazie al finanziamento di un milione e trecentomila euro proveniente da Casa Italia – il Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri guidato dal Ministro Sebastiano Musumeci – ha già avviato i lavori su alcune tra le più importanti arginature del sistema consortile ubicate a protezione dei territori nei Comuni di Busseto, Sorbolo Mezzani e Sissa Trecasali, provvedendo a ripristinarne la corretta stabilità e mantenerne attiva l’efficienza.
“Il Consorzio è attivo e attento nella conduzione dell’attività di difesa dei territori e di tutela delle comunità che lo vivono e lo abitano – tiene ad evidenziare la presidente Francesca Mantelli – e questa serie di interventi, che mira alla ricostruzione di alcuni tra i più importanti tasselli arginali del nostro sistema di bonifica consentirà, una volta terminati tutti gli interventi, maggior protezione degli abitati e degli areali agricoli, in un’ottica di efficientamento ed ottimizzazione dei comprensori gestiti e della cura e valorizzazione della sicurezza delle aree urbane”.
I cinque interventi riguardano dunque, nello specifico, gli argini di:
· Fosso Chiodinello (Comune di Sorbolo Mezzani);
· Canale Naviglia, (Comune di Sorbolo Mezzani);
· Cavo Milanino – Cavo Valdrighetta – Cavo Lella (Comune di Sissa Trecasali);
· Fossa Parmigiana (Comune di Busseto);
· Scolo Fontana (Comune di Busseto).
I lavori, appartenenti al primo stralcio del Progetto esecutivo denominato “Interventi di messa in sicurezza della rete scolante del comprensorio di pianura”, sono finanziati attraverso il DPCM “Casa Italia” rivolto ad opere di difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche derivanti dal riparto fondo per gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese anno 2018, come ha spiegato il direttore generale della Bonifica Parmense, Fabrizio Useri: “Il susseguirsi di piene, dovute alle persistenti piogge in quel periodo, ha purtroppo comportato rapide escursioni dei livelli idrometrici che hanno causato franamenti e smottamenti delle scarpate e del rilevato arginale lungo tutti i canali di bonifica e nei torrenti loro ricettori, pregiudicandone la stabilità e l’efficienza”.
Si è reso dunque necessario intervenire attraverso l’esecuzione di opere mirate al ripristino arginale con la formazione di un muretto in calcestruzzo al piede della scarpata e il consolidamento delle sponde soggette a erosione e franamenti mediante la costruzione di scogliere in massi trachitici del peso variabile compreso tra 1000 e 3000 chilogrammi; inoltre, sul pietrame viene posto in opera un manto di materiale ghiaioso, atto a costituire un’idonea barriera filtrante. Complessivamente l’intervento si sviluppa, nei tratti individuati dal progetto, su una lunghezza di due chilometri e attraverso l’utilizzo di 25 mila tonnellate di massi trachitici.
Nel ringraziare gli Uffici tecnici per l’intero iter propedeutico e concomitante alle attività oggi in corso (dall’intercettazione dei fondi all’esecuzione dei lavori); e il Dipartimento Casa Italia per la celerità e collaborazione la Bonifica Parmense, che si occupa della progettazione e direzione lavori grazie al personale tecnico dell’Ufficio Manutenzione Difesa idraulica e Irrigazione, ha infine ricordato che gli interventi – eseguiti dall’Impresa Numanti & Rossi di Varano de’ Melegari – dovrebbero terminare, salvo condizioni meteo avverse, entro la fine della prossima primavera.